La scena è sempre la stessa, i protagonisti sempre gli stessi. Le aziende RTI Iseda Sea Seap, i lavoratori, il comune di Lampedusa.
ATTO I – LO STATO DI AGITAZIONE – I lavoratori operatori ecologici di Lampedusa, stanchi dei soliti ritardi dei pagamenti degli stipendi, giorno 8 maggio, proclamano lo stato di agitazione. Il 12 maggio la Prefettura di Agrigento scrive al Sindaco Nicolini al fine di ottenere chiarimenti. In data 20 maggio USB scrive alle RTI per chiedere notizie circa i pagamenti.
ATTO II – IL TURBAMENTO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE – RTI ISEDA SEA SEAP rispondono: è’ stato messo in pagamento stamattina uno dei due stipendi che gli operatori ecologici di Lampedusa avanzavano dalle rispettive ditte. Si tratta, nel dettaglio, della mensilità di marzo 2017, mentre rimane da saldare quella di aprile andata in maturazione lo scorso 15 maggio. Sono le stesse ditte che hanno in appalto il servizio della raccolta rifiuti sulle due isole, Iseda, Sea e Seap, hanno scritto al sindacato U.S.B. che nei giorni scorsi aveva proclamato uno sciopero di tutto il personale addetto al cantiere di Lampedusa per il 27 maggio per la durata di 48 ore. Pagato uno stipendio ai netturbini, le ditte chiedono la revoca dello sciopero. La generale difficoltà finanziaria in cui versano i comuni siciliani in questo momento – scrivono le ditte – ha costretto le imprese del settore, a considerevoli esposizioni bancarie ed oggi, a limitate disponibilità finanziarie. Tale ritardo nel pagamento delle spettanze non può costituire valido motivo per la sospensione di un servizio pubblico essenziale, soprattutto nell’attuale periodo di campagna elettorale in cui i disservizi derivanti da uno sciopero potrebbero anche essere strumentalizzati determinando una turbativa delle consultazioni elettorali ormai prossime”. LA REPLICA DEL SINDACATO USB: “sollecitiamo ancora i pagamenti” Apprendiamo dalla stampa prima e successivamente dalla nota prot.808 AG/20/ 47 che la RTI Iseda –Sea-Seap – ha provveduto al pagamento della mensilità del mese di marzo 2017 dovuta ai lavoratori operatori ecologici del sito di Lampedusa e Linosa. Nel sollecitare ancora una volta i pagamenti delle mensilità di marzo e aprile 2017, diffidiamo le RTI Iseda – Sea –Seap a non strumentalizzare,c ome si evince dalla nota, l’attuale fase politica di Lampedusa che ci vede assolutamente estranei, con il sacrosanto diritto allo stipendio. Nè tantomeno ci risulta che le RTI Iseda Seap Sea , rivestono un ruolo politico nelle prossime amministrative.“
ATTO III – CAPITOLATO D’ONERI In data 26 maggio la USB scrive alla RTI e per conoscenza alla prefettura di Agrigento, alla Commissione di garanzia, alla sindaca Nicolini per rammentare alle parti che le aziende per quanto riguarda il servizio di igiene ambientale nel comune di Lampedusa e Linosa – Raccolta, Spazzamento e Trasferenza a terraferma dei RSU presso gli impianti autorizzati – l’Art 1 (oggetto dell’appalto) recita che i servizi devono essere svolti dall’appaltatore con propri capitali e organizzazione dell’impresa a suo rischio.
ATTO IV – Il COMUNE DI LAMPEDUSA –In una nota indirizzata al sindacato USB, al Prefetto, alla Commissione di garanzia sciopero, all’assessorato regionale Autonomie Locali a firma della sindaca si legge: tenuto conto della campagna elettorale in corso,preso atto dell’avvio della stagione turistica,preso atto dell’innalzamento delle temperature,chiediamo la revoca dello sciopero in un momento delicato per la vita e l’economia della comunità. Mi sovviene una frase di Elias Canetti scrittore bulgaro: “L’uomo sazio si imbatte senza alcuna emozione negli affamati”.
ATTO V – LA PREFETTURA – Autorevolmente, richiama all’attenzione sul rispetto da parte del RTI ISEDA SEA SEAP degli obblighi di garanzia dell’espletamento dei servizi minimi essenziali.
ATTO FINALE -LO SCIOPERO – Qualcuno ha dimenticato che lo sciopero è una forma di protesta dei lavoratori che la Costituzione riconosce come un diritto. Nel rispetto di questo diritto, i lavoratori operatori ecologici di Lampedusa,il 27 maggio, incroceranno le braccia per 48 ore.
Aldo Mucci