Chissà cosa ne pensa il ministro agrigentino Angelino Alfano, padre putativo del ddl contro le intercettazioni (da parte dei magistrati), dell’articolo che il giornale inglese “The Independent”, dedica al fratello del presidente del Consiglio.
“Il fratello del premier italiano Silvio Berlusconi è sotto inchiesta per acquisto illegale di intercettazioni riservate che sono state poi pubblicate dal giornale di famiglia Il Giornale.
La procura di Milano ritiene che il fratello di Berlusconi, Paolo, proprietario de Il Giornale, abbia infranto la legge con la pubblicazione di un nastro riservato che avrebbe ricevuto mentre il fratello era presente, prima che fosse stato registrato dai magistrati come prova.
La notizia arriva mentre il primo ministro sta cercando di demolire in Parlamento una legge controversa che potrebbe limitare l’uso di conversazioni spiate da polizia e magistrati.
I critici di Berlusconi sostengono che la legge è stata progettata per risparmiare ulteriori imbarazzi al magnate dei media in seguito alla comparsa di conversazioni registrate che lo hanno inghiottito in una serie di scandali negli ultimi 18 mesi. Le registrazioni di conversazioni sensibili spesso trovanola loro strada verso le prime pagine in Italia.
Il Giornale ha pubblicato il 31 dicembre 2005 il contenuto di una conversazione, registrata nel luglio dello stesso anno, tra il leader politico di sinistra, Piero Fassino e Giovanni Consorte, l’ex presidente di Unipol, un gruppo di assicuratori storicamente legato ai Democratici di Sinistra, in Italia l’ex Partito comunista.
La registrazione riguarda degli uomini che discutono i progressi di Unipol e il tentativo di acquistare una grande banca italiana, la Banca Nazionale del Lavoro (BNL), un qualcosa che sarebbe stato un anatema per la destra italiana. Fassino si sente esclamare “Abbiamo una” banca, anche se l’offerta pubblica di acquisto in ultima analisi non è riuscita.
Una settimana prima l’articolo del Il Giornale, alla vigilia di Natale a palazzo del Primo Ministro ad Arcore, vicino a Milano, Paolo Berlusconi si pensa abbia ricevuto il nastro da Roberto Raffaelli.
Silvio Berlusconi e un’altra persona, Fabrizio Favata – socio di Paolo Berlusconi e Raffaelli – erano presenti, e tutti e quattro ascoltarono il nastro prima che fosse consegnato al proprietario del giornale.
La settimana scorsa, Favata è stato arrestato con l’accusa di estorsione in danno di Raffaelli per un importo di € 300.000. I Magistrati sostengono che aveva minacciato, se non fosse stato pagato, di dire alla polizia che Raffaelli aveva illegalmente consegnato loro le registrazioni . Favata nega le accuse.
Il presidente del Consiglio non è sotto inchiesta. Gli investigatori sospettano che a prendere l’iniziativa, sia stato suo fratello.
Tuttavia, la notizia della indagine sulla storia de Il Giornale è probabile che nasca a causa della rabbia dei critici ai tentativi di Berlusconi di limitare l’uso delle intercettazioni da parte degli inquirenti introducendo anche sanzioni severe per i giornalisti che le pubblicano senza autorizzazioni.
Berlusconi afferma che la nuova legge è necessaria per proteggere la privacy di fronte a fughe di notizie costanti dai tribunali ai giornali. Imbarazzanti dettagli dei suoi appuntamenti amorosi con ragazze di spettacolo e prostitute sono emersi da fughe di notizie in merito ad intercettazioni.
I suoi critici dicono che le proposte vanno troppo lontano. Deputati di opposizione, magistrati e forze di polizia sostengono che le indagini potrebbero essere ostacolate se il disegno di legge diventasse legge. Gli investigatori nella maggior parte dei casi dovranno avere gravi indizi che un crimine è stato commesso prima che possano procedere ad effettuare delle intercettazioni. I Magistrati sostengono che intercettazioni telefoniche in molti casi sono le migliori fonti di prova.
Il disegno di legge è attualmente al parlamento. Tuttavia, il dissenso da più componenti moderate della coalizione di governo di Berlusconi significa che potrebbe ancora essere modificato.
Intercettazioni italiane
* Due dei più famigerati boss della mafia siciliana, Bernardo Provenzano e il suo brutale predecessore Totò Riina, sono stati catturati grazie alle intercettazioni telefoniche. Cogliendo Riina, gli investigatori sono riusciti a fermare la brutale campagna di attentati mafiosi che hanno scosso l’Italia nel 1992-93.
* Angelo Balducci, ex membro del consiglio di dipartimento pubblico in Italia, è stato arrestato in febbraio per presunta corruzione, in parte grazie a intercettazioni telefoniche. Durante l’inchiesta, dalle registrazioni telefoniche, è trapelata anche l’esistenza di un giro di prostituzione maschile in Vaticano.
* Lo scandalo Tangentopoli dei primi anni 1990 ha fatto affidamento sulle intercettazioni telefoniche. Le indagini dei magistrati di Milano portarono alla luce una sorprendente rete di corruzione, affari e politica che ha visto la Democrazia cristiana e l’istituzione politica socialista spazzate via in un colpo. Secondo la nuova legge, gli investigatori non potranno più registrare i parlamentari, tranne in circostanze particolari.”