Pretendere da Rosy Bindi nientemeno che l’obiettività e assenza di pregiudizi è come voler cavare il sangue dalle rape. Pretendere che come presidente di una Commissione di inchiesta non debba anticipare i giudizi addirittura rispetto all’esame delle questioni che vengono poste all’ordine del giorno delle inchieste stesse è come pretendere che splenda di bellezza in una competizione per Miss Italia.
Di fronte alle parole assai pesanti, ma composte e misurate del dott. Catello Maresca che ha criticato il ruolo assunto dall’Associazione di Don Ciotti. “Libera”, sulla gestione di tipo “monopolistico” dei beni sequestrati alla mafia (cioè ai presunti mafiosi), il “prete mediatico” è andato cristianamente su tutte le furie e la presidentessa più bella che intelligente dell’Antimafia gli ha espresso senza batter ciglio la sua solidarietà ed ha sentenziato “Le parole del magistrato sono gratuite ed infondate”.
Il lavoro della grottesca Commissione “di indagine perpetua” è, dunque “gratuito ed infondato”. La sua presidente non ha bisogno né della Commissione e dei Commissari (che figura del cavolo che fanno!!) né di indagare. Don Ciotti è santificato da vivo, è un’icona. La Commissione Antimafia è una Confraternita di culto.
Dell’Antimafia Devozionale.
Mauro Mellini