Ancora una minaccia per l’imprenditrice palermitana Valeria Grasso, testimone di giustizia. L’ultimo inquietante episodio si è verificato a Piazza Massimo, nei giorni scorsi, quando Valeria, provava a fare una normale passeggiata a Palermo, in compagnia di una cara amica. Ci ha raccontato Valeria, che abbiamo incontrato lo scorso 22 marzo nel centro di Palermo di ritorno da un’iniziativa a Sciacca(Ag) de “ I Cittadini contro le mafie”: “Circa una settimana fa mi trovavo a passeggio con Sonia Alfano, nei pressi del Teatro Massimo. Abbiamo lasciato le macchine e siamo andate a piedi a fare due passi in centro con le rispettive tutele – spiega -. Mentre passeggiavamo tranquille, un signore in bicicletta, con capello e occhiali, passando vicino, mi ha voluto dare il solito messaggio intimidatorio, e in dialetto mi ha detto più volte e con la cadenza tipica mafiosa le parole: ‘Tutto a posto con la palestra?’. E per essere sicuro che avessimo sentito bene, lo ha ripetuto più volte allontanandosi e aggiungendo: ‘Ti sei salvata?'”. “In casi come questi – aggiunge -, la tutela, che per me e’ di un solo uomo, non può lasciare la persona ma deve proteggerla e quindi nessuno ha potuto inseguire e procedere all’identificazione del personaggio in bicicletta. Gli uomini delle forze dell’ordine in servizio hanno poi steso una relazione dell’accaduto. Un episodio che mi ha scosso – dice ancora Valeria Grasso – ma al quale non ho voluto dare rilevanza mediatica”. La testimone di giustizia ha poi ricevuto la telefonata del prefetto, Francesca Cannizzo. Continua però Valeria Grasso: Io chiedo più mezzi e attenzione da parte del comitato dell’ordine e della sicurezza, affinchè ai testimoni di giustizia sia consentito di vivere una vita normale e garantita la sicurezza.
Io ho una tutela di IV livello e non voglio fare la Vip dell’antimafia, chiedo solo attenzione e mezzi per me e per tutti quelli che come me hanno affrontato la mafia a viso aperto. Io sono pronta a rinunciare alla mia tutela – continua Valeria Grasso – perchè o è adeguata o io non voglio sprechi inutili e sopra tutto non metto a repentaglio la vita di altri, esposti a causa mia”. “A questo proposito voglio raccontare ancora un altro episodio – aggiunge Valeria Grasso – accaduto due giorni fa, quando nella mia palestra è venuto un signore, dicendo che era mandato dal titolare di un’attività commerciale che si sa essere riconducibile a una famiglia mafiosa, il quale gli aveva detto che la mia era una bella palestra e di andare a vedere. Tutto davanti a me e alla mia tutela, senza che nulla potessimo fare o dire, perchè dal punto di vista formale è stato tutto perfettamente legittimo. E’ il linguaggio mafioso che è molto chiaro. A questa gente, con la quale ormai parlo attraverso la stampa, voglio dire vigliacchi.” Alle parole di Valeria che da mesi si impegna con la nostra Associazione, su tutto il territorio nazionale, come responsabile nazionale del settore Giustizia e rapporti con le Istituzioni politiche aggiungiamo che già dalle prossime ore invieremo note di protesta ai signori dell’antimafia dei Palazzi romani, perché è inqualificabile che i mafiosi continuino a controllare il territorio coi loro “bravi” nel centro di città “martiri” della mafia come Palermo. Valeria Grasso, simbolo vero e non mediatico, dell’antimafia non deve essere lasciata sola.
Fonte: I cittadini