E’ il risultato dell’operazione “New Bridge”, coordinata della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Reggio Calabria, alla quale hanno preso parte centinaia di uomini della Polizia e dell’Fbi.
Un’operazione congiunta che ha portato alla luce i presunti legami tra la famiglia Gambino e Bonanno di “Cosa Nostra” newyorkese e la ‘ndrangheta italiana, finalizzati alla gestione del traffico internazionale di stupefacenti.
Ventisei gli arresti effettuati, di cui otto presumibilmente appartenenti al clan Gambino-Bonanno, e oltre quaranta altri indagati con accuse che vanno dall’associazione mafiosa al traffico internazionale di droga e al riciclaggio di denaro.
Due anni di indagini per ricostruire il sodalizio criminale tra la mafia di New York e la ‘ndrangheta italiana.
Gli arresti sono stati effettuati sia in Italia che negli Stati Uniti. In Italia tra gli arrestati, Francesco Ursino, ritenuto a capo della cosca di Gioiosa Ionica e Giovanni Morabito.
L’inchiesta ha rivelato che la droga proveniente dal Sud America veniva trasportata in container diretti al porto di Gioia Tauro in Calabria, nascosta in barattoli di frutta.
A seguire l’operazione, il procuratore aggiunto Nicola Gratteri insieme al magistrato newyorkese Cristina Posa.