Nove persone già sotto processo in Kosovo per il traffico di organi dovranno affrontare nuove accuse che sono state depositate oggi dal pubblico ministero.
Le accuse sul vasto traffico di organi in Kosovo hanno portato anche ad indagini internazionali che hanno riguardato i combattenti separatisti albanesi del Kosovo ed in particolar modo la sezione Drenica del “Kosovo Liberation Army (KLA), guidata ai tempi dall’attuale Presidente Hashim Thaci.
Le più recenti accuse, riguardano 30 trapianti di rene illegali che sono state eseguiti presso la clinica Medicus, vicino a Pristina. La clinica è stato chiusa nel 2008 e l’indagine ha portato al processo contro sette persone, tra le quali il proprietario della clinica e suo figlio. Oltre loro, sono finiti sotto processo anche due cittadini stranieri che verranno giudicati in contumacia poiché detenuti in Turchia per reati analoghi.
Alle accuse mosse in precedenza si aggiungono i nuovi capi di imputazione di truffa, lesioni personali gravi, e falsificazione di documenti.
Al traffico d’organi illegale – grazie a compratori che pagavano fino a 15.000 € a rene a donatori poveri costretti a vendere organi come fossero stati pezzi di ricambio di automobili -, secondo voci che ormai da anni circolano a Pristina, andrebbero aggiunti gli organi prelevati a circa 300 serbi rapiti nel 1999, per i quali il KLA è stato accusato del rapimento e del trasporto delle vittime.
Nonostante le tre inchieste internazionali, ad oggi il coinvolgimento dell’esercito di liberazione del Kosovo non è stato ancora provato.
Teste chiave in quello che invece sembra un processo dall’esito ormai scontato (clinica Medicus) il canadese Raul Fain di 66 anni, che ha deposto oggi e ha dichiarato di aver pagato 105 mila dollari per ricevere il rene di donna russa.
Per dovere di cronaca, va precisato che in Canada è illegale la compravendita di organi, ma non il recarsi all’estero per effettuare un trapianto pagando il donatore dell’organo.
Gian J. Morici