Si conclude con un’assoluzione il processo in danno dell’ex Comandante dei Vigili Urbani di Siculiana, rimasto coinvolto nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, denominata “Marna”, scaturita a seguito delle presunte estorsioni ai danni degli imprenditori di Agrigento e provincia. A ribellarsi al racket furono proprio sei dei presunti imprenditori estorti: Giuseppe Catanzaro, presidente di Confindustria di Agrigento, il fratello Lorenzo, Emilio Greco, Vincenzo Consiglio, Giuseppe Gaglio ed Antonio Mirabile, costituitisi successivamente parte civile nel processo.
La Procura distrettuale antimafia di Palermo, con l’accusa di abuso di ufficio e interruzione di pubblico servizio aggravati dall’aver favorito la mafia, chiese. il rinvio a giudizio per l’ex sindaco di Siculiana Giuseppe Sinaguglia, per l’ex comandante della Polizia municipale Giuseppe Callea, per il funzionario comunale Luigi Meli, e per l’ex dirigente dell’ Ufficio tecnico comunale di Siculiana, Pasquale Amato.
All’assoluzione del febbraio 2011, ha fatto seguito l’odierna assoluzione dell’ex comandante, da parte della prima sezione della Corte d’Appello di Palermo.
Catanzaro, dopo essersi costituito parte civile nei confronti del Callea, aveva, tramite il proprio legale, depositato oggi la revoca di costituzione, dichiarata poi inammissibile dai giudici che hanno emesso condanna del pagamento delle spese processuali.
La magistratura ha finalmente fatto chiarezza, legittimando l’operato dell’ex comandante, al quale comunque per anni non sono stati risparmiati processi e gogna mediatica. Callea era difeso dagli avvocati Nino e Vincenza Gaziano.
La storia della discarica di Siculiana, è da tempo al centro di grandi polemiche e vicende giudiziarie, delle quali avevamo già scritto (clicca qui), in riferimento anche al contenzioso tra Comune e Gestore, conclusosi il 10 maggio 2011 con una riunione di Giunta del Comune di Siculiana e una transazione per diversi milioni di euro in favore della Catanzaro Costruzioni s.r.l.
Riproponiamo oggi quello che pubblicammo all’epoca, anche per l’attualità dell’argomento, oggetto di nuove polemiche:
A rendere conveniente per l’Ente la transazione – così si legge nella deliberazione della Giunta Comunale (clicca qui) n° 40 del 10/05/2011 – la disponibilità del Gestore a rinunciare ad un importo di € 1.500.000,00 in aggiunta a quello già rinunciato in sede di Piano Finanziario e ad avere ceduti, previa opportuna certificazione da parte del singolo debitore, i crediti ancora da riscuotere, che figurano nelle fatture emesse dal Comune per i conferimenti effettuati nelle vasche Ve,Vl e V2 a titolo di post-gestione, nonchè la disponibilità a concedere una dilazione nel pagamento in due rate, scadenti la prima al 31 dicembre 2011 e la seconda al 31 dicembre 2012.
Che dire? Tutto è bene quel che finisce bene!!!
Un vero ‘affare’ per il comune di Siculiana, che ha così risparmiato ben € 1.500.000,00, se non fosse che la vicenda, oggetto tutt’ora di contenzioso, era già stata oggetto di proposte di transazione, nel 2004, per un importo di circa € 4.000.000.00, che l’ex sindaco non volle riconoscere al Gestore.
Peraltro, come dimostrato con sentenza del 3 agosto 2008, la società che gestisce la discarica aveva anche tentato invano di riscuotere somme che a suo dire, il comune di Siculiana avrebbe indebitamente riscosso dai comuni conferitori in discarica, per copertura di spese fisse d’investimento e per oneri di ammortamento.
Una richiesta infondata, se come scrive il Giudice adito nelle motivazioni della sentenza, “non esiste alcun vincolo tra i comuni extracomprensorio e la Catanzaro Costruzioni, ed infatti originariamente era previsto che il pagamento dell’intera tariffa fosse effettuato in favore del comune di Siculiana, in quanto unico contraente del rapporto obbligatorio con gli altri enti locali. Del resto la successiva previsione di un pagamento ripartito tra comune e impresa viene espressamente qualificata come modifica delle modalità di pagamento, rimanendo così sul piano dell’esecuzione e non introducendo l’impresa quale terzo contraente. Manca pertanto in capo all’attrice il titolo dell’asserito credito nei confronti dei comuni extracomprensorio”.
A tal proposito, legittima sarebbe anche un’altra domanda: possibile che mai nessuno (comuni, istituzioni e/o enti preposti ai controlli etc) si sia accorto di questo, ogni qualvolta è stata minacciata e/o attuata la chiusura della discarica e si sono lasciati interi quartieri sommersi dalla spazzatura?
Interessante inoltre, il parere espresso dall’Ufficio Ragioneria del Comune di Siculiana, in merito all’attuale transazione, del quale riportiamo alcuni importanti passaggi:
“-…Con provvedimento prefettizio del 29/06/2005 (in realtà una conferenza di servizi per 1′approvazione del progetto di adeguamento al D. Lgs n. 36103 della discarica di contrada Matarana del Comune di Siculiana} ai sensi dell’art. 17 comma 3 del D. Lgs. n. 36103 è stata adeguata la discarica di Piano Regionale sita in Siculiana (Ag) al sopravvenuto citato D. Lgs. 36103;
– il Prefetto di Agrigento non ha mai trasmesso la proposta di tariffa per la successiva approvazione da parte del Commissario Delegato per l’emergenza rifiuti e la tutela delle acque ai sensi dell’art. 7 comma 4 dell’O.P.C.M. n. 2983199;
– per i conferimenti nelle vasche VE, VI e V2 è stata applicata una tariffa adottata dal Comune di Siculiana, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 78196, net tempo non adeguata alla sopravvenuta disciplina di settore.
La conferenza di servizio avvenuta in prefettura il 29/06/2005 approva il Piano di adeguamento, comprensivo del Piano finanziario della discarica di contrada Matarana in Siculiana ma la medesima conferenza di servizi afferma pure che “La realizzazione del Piano nella parte non ancora attuata prenderà il via dalla data di pubblicazione del provvedimento di approvazione della tariffa. fermo restando sino ad allora il mantenimento degli annuali presidi minimali giusto provvedimento del Prefetto di Agrigento n. 215 01/2004 del 14/12/2004”.
Con verbale di riunione tenutasi presso gli uffici del Commissario delegato per 1′emergenza rifiuti e la tutela delle acque in data 31/01/2006 l’Arra ha affermato che “non e stato possibile adottare i necessari provvedimenti di adeguamento delta tariffa perche, ad oggi, non e pervenuta da parte della Prefettura alcuna richiesta di adeguamento delta tariffa proposta dal Comune di Siculiana, redatta in conformità all’art. 7 comma 4 dell’Ordinanza n. 2983199 e s.m.i. e che oggi non è possibile I’adozione da parte dell’Ufficio del Commissario di provvedimenti di approvazione di tariffe per vasche già chiuse.
Successivamente con Decreto Direttore Generale n. 1383 del 04/12/2006 veniva rilasciata alla Ditta Catanzaro Costruzioni s.r.l., ai sensi dell’art. 5 del D. Lgs, n. 59105, 1′ Autorizzazione Integrata Ambientale sull’impianto di smaltimento rifiuti non pericolosi sito in Siculiana c.da Matarana con il quale si decreta tra l’altro che “la gestione post operativa delle vasche chiuse (V.E – V.1 e V,2) dovrà avvenire in conformità ed alle condizioni previste dal piano di adeguamento di cui
all’art. 17 comma 3 del D. Lgs. n. 36103 approvato dal Prefetto di Agrigento il 2910612005″.
Medesima richiesta di rilascio di Autorizzazione Integrata Ambientale era stata avanzata dal Comune di Siculiana senza esito.
Dando seguito alla conferenza di servizi tenuta in Prefettura it 29/06/2005, veniva approvata, dal 0411212006, la gestione post operativa per le vasche chiuse V.E, V.1 e V.2 con piano finanziario di spesa allegato per Euro / annui 806.538,39 oltre IVA per trent’anni (pari a Euro 26.615.766.87) senza che per lo stesso, così come stabilito nella medesima conferenza di servizi, veniva approvata la relativa tariffa a copertura.
Risulta che sia it D.D.G. n. 1383 del 04/12/2006 sia il D.R.S. n. 268108 ovvero i provvedimenti con i quali veniva rilasciata l’Autorizzazione Integrata Ambientale per la discarica sita in C.da Matarana siano stati impugnati dal Comune di Siculiana ma ad oggi, chi scrive, non è a conoscenza dell’iter giudiziario delle opposizioni fatte.
Orbene, se i provvedimenti con i quali è stata rilasciata l’A.I.A, sono stati impugnati dal comune ed ancora ad oggi non c’è stato pronunciamento alcuno, siamo certi che ricorressero tutti i presupposti e vi fosse l’urgenza di ricorrere ad una transazione per chiudere il contenzioso tra Comune e Gestore?
Ed inoltre:
1) Esiste un prospetto dell’ufficio tecnico?
2) Come si è fatto a quantificare gli importi di questi 15 anni?
3) È stato chiesto un parere ai legali – che dovranno essere comunque pagati – che assistono il Comune nei procedimenti che erano ancora in corso?
4) È legittima la direttiva sottoscritta dal Sindaco e dal Segretario Comunale?
5) È stato chiesto un parere alla Corte dei Conti?
6) Non sarebbe stato opportuno che l’argomento venisse trattato in Consiglio Comunale, considerato che a differenza dell’Esecutivo, è il Consiglio l’Organo eletto dal popolo?
7) Nel quantificare gli importi, le somme oggetto di contenzioso, come sono state calcolate e a quanto ammonterebbero?
Una vicenda sulla quale torneremo certamente, parcellizzando i vari aspetti che hanno caratterizzato questi quindici anni di gestione di una discarica che, considerata d’avanguardia per le tecniche impiegate e per il piano di funzionamento e di finale recupero ambientale, era originariamente destinata a raccogliere per dieci anni i rifiuti urbani solidi di tre comuni, ma è divenuta oramai la pattumiera di mezza Sicilia, in funzione da circa venti anni.
Pattumiera sì, ma certamente anche un grosso salvadanaio, per chi si è ritrovato a gestire quella che poteva essere una grossa risorsa economica per le grame casse di un piccolo comune, della più povera provincia d’Italia…
Gian J. Morici
Una sentenza che conferma, per l’ennesima volta, che i fatti contestati ai pubblici Amministratori e Funzionari del Comune di Siculiana NON ERANO SUSSISTENTI. Ma purtroppo sono trascorsi 5 anni da quando una enorme ingiustizia è calata su Siculianesi ONESTI. Purtroppo le accuse infamanti e gravissime mosse nei loro confronti sono state sempre accuse false e concettualmente pretestuose per raggiungere determinati scopi. Ma la GIUSTIZIA E’ TRIONFATA, la verità viene sempre a galla e quando non si riesce a concludere un disegno ad arte organizzato si accusa la giustizia di non aver capito. La giustizia è grande ed ha capito tutto.