Montreal – A chiederselo adesso sono in tanti. Specie dopo che il boss di Montreal ha acquistato una vettura blindata, pagandola oltre 100.000 dollari. Se è pur vero che la scelta di Rizzuto di recarsi a Toronto, dopo aver lasciato il carcere americano nel quale si trovava dal 2004, trovava spiegazione in una pax mafiosa tra le due opposte fazioni che si contendono il controllo di Montreal, siglata con l’incontro al quale avrebbero preso parte i rappresentanti delle potenti Cinque Famiglie newyorkesi, lo stesso Rizzuto ed esponenti della ‘Ndrangheta, altrettanto vero è che già in passato simili armistizi erano stati violati non appena una delle fazioni si trovava a vivere una condizione di debolezza.
Come avevamo già scritto, si trattava di un accordo che ne riportava alla mente uno datato nel tempo, quando, dopo un’iniziale periodo di collaborazione tra calabresi e siciliani, approfittando del momento di debolezza delle ‘ndrine, i Rizzuto entrarono in conflitto con il calabrese Paul Violi, uomo vicino a Vic Cotroni. Una frattura, che si ricompose grazie all’intervento di Giuseppe Settecasi, rappresentante provinciale di Agrigento, il quale aveva già incontrato gli esponenti delle famiglie italo-americane agli inizi della guerra di mafia in Sicilia, tra i Corleonesi di Totò Riina e la vecchia guardia palermitana, nel tentativo di evitare il sanguinoso conflitto che avvenne poi a cavallo degli anni ‘70/’80. Una pace che fu di breve durata, visto che con l’arresto di Cotroni, i Rizzuto aprirono la guerra contro Violi, fin quando lo stesso Violi non venne ucciso.
Successivamente, toccò alla ‘Ndrangheta “restituire il favore”. Con molti componenti della Sesta Famiglia, capeggiata dai Rizzuto, in carcere a seguito di un’operazione di polizia, le ‘ndrine cercarono di approfittare della situazione a loro favorevole, per riprendere il controllo di Montreal.
Morirono così anche il figlio e il padre dello stesso Vito Rizzuto, nonché il reggente del momento, Agostino Cuntrera, che, dopo aver preso il comando della potente famiglia mafiosa, aveva messo in conto una sanguinosa guerra, tanto da comprarsi un‘auto blindata e procurarsi molte armi.
Le armi, sarebbero rimaste nelle mani dei fedelissimi di don Vito, in attesa che questi lasciasse il carcere negli Stati Uniti. Rizzuto, che non è andato ad abitare la villa di proprietà della famiglia, sita in rue Antoine-Berthelet a Montreal, pare si sia rintanato in un appartamento del centro città, dal quale sarebbe uscito solo rarissime volte. Un paio delle quali per incontrare i propri uomini nel nord città.
L’acquisto della blindata potrebbe avere due diverse chiavi di lettura. Una, quella dell’apprestarsi ad uno scontro armato; la seconda, il timore di Rizzuto che a infrangere la tregua possano essere i suoi avversari, tentando di ucciderlo.
Ma intanto, che fine hanno fatto le armi che Cuntrera si era procurato? Se l’acquisto dell’auto blindata nascesse dalla prima opzione, non passerà molto tempo prima che quelle armi facciano sentire la propria voce nel Quebec canadese…
Gjm