Carissimi concittadini,
vi chiedo qualche minuto di ascolto per quanto ho da dire come testimone oculare per chiarire e denunciare la vera causa del fallimento finanziario del comune di Agrigento.
Molti di voi sapranno che ad un mese e mezzo dalla splendida vittoria elettorale del 2007 sono stato costretto a dimettermi da assessore, motivo? avevo scoperto la falsità di diverse partite di entrate di bilancio che da sempre sono state catalogate come crediti inesigibili, in particolare nel settore ICI, rifiuti urbani, canone idrico e oneri di urbanizzazione, determinando un buco di bilancio sfrontatamente occultato.
In realtà da sempre le entrate sono state gonfiate con il solo scopo di avere spese certe, e tutto
questo a danno dei contribuenti agrigentini.
La difesa dell’acqua pubblica e la sua non privatizzazione è stata, insieme ad altri punti, alla base dell’accordo tra me e il candidato sindaco Zambuto nel 2007, si era concordato anche di non consegnare gli impianti idrici comunali, come hanno fatto molti sindaci della provincia, ma appena eletto sindaco Zambuto ha smentito se stesso e il nostro patto, realizzando tutto il contrario con le conseguenze nefaste che tutti conosciamo.
La scandalosa gestione degli Ato Rifiuti avrebbe dovuto indignare il sindaco Zambuto, ed invece ha preferito la subalternità accettando la gestione del “mangia mangia”, consentendo il vertiginoso aumento delle bollette dei rifiuti che tutti ci ritroviamo a casa e che sta strozzando migliaia di famiglie agrigentine ma anche molte aziende artigianali e commerciali, soprattutto quelle piccole e medie.
Per non parlare dell’indebitamento per diversi milioni di euro del comune di Agrigento nei confronti delle imprese private che gestiscono lo smaltimento dei rifiuti e la discarica. Non è stato mai sfiorato il sindaco dall’idea che esiste anche la raccolta differenziata dei rifiuti, riconosciuta in tutto il mondo come unico sistema capace di farci risparmiare mantenendo pulita la città, mentre oggi si vede una città sempre più sporca e operai che rimangono per mesi senza stipendio.
Tutto questo disastro lo avevo previsto, mi sono dimesso per non avallare politiche scellerate, ho rinunciato allo stipendio di assessore (circa 2500 euro al mese), pensando di potere essere profeta in patria ed invece, come Cassandra, non sono stato creduto.
La legge elettorale prevede che un assessore non venga eletto ma solo nominato dal sindaco, di conseguenza, se un assessore, come nel mio caso, si rifiuta di firmare il bilancio comunale il sindaco ha la facoltà di licenziarlo, io non ho firmato il bilancio e mi sono dimesso, non potevo concedere la soddisfazione di “licenziarmi” pena la mia dignità di politico coerente ed onesto.
Oggi, tutti gli agrigentini, stiamo pagando care le scelte sbagliate del sindaco Zambuto, se in 5 anni di gestione amministrativa avesse adottato le misure per le quali gli elettori ci avevano dato fiducia, adesso non sarebbe necessario aumentare al massimo l’IMU (l’odiosa tassa sulla casa), l’Irpef ed altri balzelli vari.
Vi chiedo di riflettere su quanto detto e, se ritenete che ci sia coerenza con i superiori interessi del bene comune, di votarmi per poter continuare a vigilare sulla città con la carica che voi mi conferirete, domenica 28 ottobre scrivete sulla scheda elettorale accanto al simbolo della lista Claudio Fava Sel, Fds e Verdi il mio nome e cognome LILLO MICCICHE’