30 Aprile 2024
Home Rita Genovesi – Questo governo ha passato il segno della decenza

5 thoughts on “Rita Genovesi – Questo governo ha passato il segno della decenza

  1. Rita Genovesi io sono l’autore della lettera, l’ho fatto per mettere in evidenza le ingiustizie che negli ultimi anni stanno ledendo oltre che i nostri diritti la nostra dignità, sia disabili o genitori di figli disabili, ho esternato una immensa rabbia e dissenso verso questa classe politica che schiaccia i più deboli in favore dei poteri forti,volevo che girasse e che arrivasse al presidente il nostro grido, hai fatto bene e spero che sia ripresa da molti il mio è solo un nome, non sono uno scrittore e non cerco diritti d’autore credimi farei volentieri a meno di scrivere questi accorati appelli, mi piacerebbe scrivere storie di vita e di gioie….quelle che mi dona mia figlia ogni giorno, tranquilla tutto a posto e hai fatto bene…..<3

  2. Premsso che, come dice Daniela Guccini , la cosa importante è che il messaggio arrivi a destinazione;
    Premesso che, non è la firma che rende più o meno importante la lettera ma semmai il contenuto che vi è scritto nella stessa ;
    Mi viene però da dire: non sarebbe stato meglio scrivere ex novo una propria lettera da indirizzare al Presidente, nella quale si poteva tranquillamente raccontare la propria storia e contemporaneamente manifestare il proprio dissenso nei confronti di questa politica che sta succhiando il sangue alle fascie più deboli?
    Si sarebbe evitato che questa lettera si trasformasse in un clichè e il Presidente avrebbe avuto la possibilità di sentire più voci!!
    Non è un attacco a Rita Genovesi che io sto facendo, sono convinta della sua buona fede, ma è un invito forte a esprimere il proprio dissenso, quanto più possibile. Siamo in tanti, tantissimi ad essere indignati ma quando si tratta di combattere in prima linea ci vanno sempre i soliti . Almemo le lettere scrivetele di pugno vostro senza fare il copia incolla. Si evitano così discussioni imbarazzanti!

  3. Mi dispiace leggere tutto quello che sta uscendo, ma in un certo senso sono contenta perche si è aperto un dibattito su un giornale online e come si dice mai dire mai, chi sa se tutto questo lo leggerà anche qualche politico. Chiudo dicendo ancora una cosa, forse non si è capito il mio intento e questo a me dispiace, con questo chiudo.
    Rita Genovesi

  4. Egregia Signora Rita, commentare il contenuto della Sua lettera (poco importa come e da chi è stata spedita) non è cosa facile: si cade facilmente nella trappola della retorica e della solidarietà unatantum. E non avrà rilievo neppure l’eventuale e auspicabile ritiro della norma, in sede di approvazione definitiva della legge di stabilità.
    Il vero problema è che il “mostro” è uscito di nuovo dal suo rifugio. Lei evoca il ricordo dell’orrore nazista ed io condivido pienamente questo nesso storico con la sua protesta.
    Noi “diversamente intelligenti” dobbiamo fare uno sforzo oltre natura per comprendere lo spettro di emozioni che le persone “diversamente abili” vivono ogni giorno, gli ostacoli fisici e non solo fisici che devono essere superati, anche nelle più banali attività quotidiane.
    Signora Rita, io dopo solo poche righe sono costretto ad usare l’aggettivo “diverso” per continuare nel mio ragionamento, per farle comprendere il mio punto di vista.
    Diversità rifiutata nella ragione dei singoli, diversità accettata ed accentuata nella ragione delle masse.
    Io e tantissimi altri, rifiutiamo singolarmente l’idea che possono esistere diverse categorie di uomini: gli uomini sono tutti uguali a prescindere se abbiano una gamba o due, se siano neri-gialli-bianchi, ricchi o poveri, intelligenti o stupidi, cattivi o buoni.
    Ma la massa, intesa anche come conunità che vive in un determinato luogo, fa della “presunta diversità” motivo per giustificare precise scelte Politiche (Politiche nel senso di modello di organizzazione sociale).
    Lei ed io siamo cittadini europei. Apparteniamo ad una entità sovranazionale che da poco ha ricevuto il premio Nobel per la pace. Premiata per aver contribuito alla riunificazione dei popoli e impegnata a sostenere e difendere i Diritti Universali dell’Uomo.
    Però da qualche tempo, questa riunificazione dei popoli europei soffre a causa dell’economia. Il nostro mostro.
    Pur di difendere la moneta europea, siamo disposti a “gettare nella fornace” della disperazione e sconforto i nostri “diversi”: portatori di handicap, giovani, disoccupati e senza lavoro, poveri etc…
    Signora Rita, il Suo vero nemico è proprio questo: il modello di società auspicato da tanti (ma non da utti).
    Un modello dove il “vincitore” acquisisce il diritto di creare diversità, di fare categorie del genere umano.
    Ricco materialmente, in perfetta salute, bello fisicamente, intelligente (possibilmente con studi all’estero), poliglotta e cosmopolita: cioè, il perfetto Nuovo Ariano!
    Soltanto che, per scherzo della natura, questo Ariano ha bisogno di nutrirsi anche dei “diversi”. Si nutre di quest’ultimi nelle campagne elettorali, per vendere programmi televisivi, vestiti all’ultima moda, prodotti alimentari inutili e dannosi.
    Signora Rita, non si ritiri mai dalla lotta! Continui a scrivere (o farsi scrivere, poco importa) lettere di ogni tipo. Ricordi a tutti noi che fine ha fatto il “sogno della società ariana”.
    Concludo con una nota sul destinatario della Sua richiesta, il Presidente della Repubblica Italiana.
    In democrazia è un dovere avere rispetto dell’autorità della cariche istituzionali, ma non siamo per niente tenuti a condividere il pensiero dell’uomo che si cela dietro ogni carica istituzionale.
    Giorgio Napolitano, nella sua figura di uomo, si è piegato alla volontà della classe dirigente dei nuovi ariani.
    Simpaticamente ha detto che lo fatto per il bene di tutti, anche quello della Signora Rita. Ha nominato Senatore a vita il Prof Monti: un perfetto Nuovo Ariano. Solo a leggere l’esperienza di vita professionale del nostro Premier ci si rende conto di quanto possa essere distante la sua visione del mondo dalla mia (e sono sicuro anche di quella della Signora Rita).
    Giorgio Napolitano a chiesto ad una classe politica di “finti ariani” di accettare il Prof. Monti: prendere o lasciare. Poco importa se abbiamo saltato il passaggio democratico di libere elezioni.
    Gli “ariani dei mercati” non lo volevano!
    Cordiali saluti.

  5. Non facciamo come loro che ci attacchiamo fra di noi.
    Non perdiamo di vista il problema fondamentale.
    La disabilità è sempre stata sfruttata da politici che neppure la conoscono minimamente. Altrimenti, non si spiegherebbe perché ad oggi in Italia siamo ancora cittadini di seri Z.
    Dove sulla carta tutto deve essere fruibile anche per noi e nella realtà dei fatti è l’esatto contrario.
    IO a questi politici sono disposto a dargli il mio accompagno ma loro devono applicare vere politiche sulla disabilità.
    Ora Basta

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