“Qua si campa d’aria” è l’espressivo titolo dello spettacolo – ma anche di una celeberrima produzione musicale che ha ottenuto il “disco d’oro” per avere superato il milione di copie vendute – che si svolgerà venerdì prossimo 3 agosto nell’area del tempio di Giunone alle ore 21,00 e che vedrà protagonista Otello Profazio, come nuovo appuntamento della rassegna di iniziative musicali e culturali denominata “Venerdì nella Valle” realizzata dal Parco Archeologico Valle di Agrigento.
Esecutore, compositore e ricercatore di origine calabrese, Profazio inizia la sua attività negli anni sessanta e, quindi, da mezzo secolo rappresenta un fenomeno unico nel panorama della musica popolare italiana.
Come autore e interprete dotato di grande sensibilità e passione, ha voluto e saputo dare voce alla gente della sua Regione e di tutto il sud d’Italia.
E’ riuscito a realizzare un efficace compromesso tra un modo di riproporre la canzone popolare con rigorosi criteri di fedeltà filologica e il tentativo di personalizzazione, evitando “eccessi” ed “estremismi”, del materiale canoro tradizionale, in parte reperito da lui stesso e in parte rifacentesi ai testi dei cantastorie o di autori come Ignazio Buttita, operando il recupero e la rinobilitazione di una tradizione cultural-musicale che rischiava di dissolversi.
E così la fantasia visionaria delle storie e delle leggende del meridione, la vita drammatica e stentata di contadini ed emigranti, inesorabilmente vinti dalla storia, hanno trovato in lui un moderno cantastorie capace di coniugare impegno e ironia.
Le sue canzoni, anche quelle che di primo acchito sembrerebbero “leggere” o “allegre” hanno sempre un contenuto preciso e nitido di protesta, di critica sociale, di poesia impegnata e di lotta, di schierarsi dalla parte dei deboli e offesi, dei perdenti, siano essi un intero territorio come il Sud o le classi meno abbienti e più disagiate e povere.
Risaltano in tal modo, accanto alle sue innate doti di affabulatore sarcastico, musicista e imprenditore di se stesso, anche le radicate posizioni “politiche” di Profazio: una sorta di anarchico old style irriverente verso la cultura borghese ma anche verso quella che dovrebbe essergli più vicina e consona ma che lui ha trovato troppo “ufficiale” e “istituzionale” .
Un uomo libero, quindi, convinto difensore delle libertà individuali, un appuntito cuneo nei fianchi dei potenti e degli ipocriti.
L’intento tuttavia non è quello, utopistico e irrealizzabile, di cambiare il mondo con le sue canzoni, ma quello reale e incisivo di stimolare la riflessione e l’azione in chi l’ascolta, di indurre ad una presa di coscienza della realtà con le sue ingiustizie e sofferenze e porre, di conseguenza, in essere una scelta di campo, uno schierarsi tutto da una parte, senza ipocrisie o compromessi.
Grazie alla sua attività poliedrica ha contribuito in maniera determinante alla conoscenza e diffusione della musica popolare in Italia: basti qui ricordare la celebre collana Folk della Fonit Cetra che animò o la conduzione del programma radiofonico “Quando la gente canta” – nell’epoca eroica della radio, lontana anni luce da internet e dall’high tech – dove si intrecciavano fatti di cronaca e di storia e fenomeni di costume con figure della cultura del livello di Rosa Balistreri, Matteo Salvatore, Giorgio Gaber, Diego Carpitella o il già citato Ignazio Buttitta.
Ha dato contributi musicali anche a film e sceneggiati televisivi, soprattutto durante gli anni settanta.
Superfluo evidenziare che il suo successo ha ben presto travalicato i confini nazionali per estendersi a molti paesi esteri.
Considerato il grande rilievo ed interesse dell’evento, si invita ad un’ampia partecipazione e si rammenta che sintesi degli eventi inseriti nel ciclo dei “Venerdì nella Valle” si possono visionare nella omonima sezione video del sito internet di questo Parco al link http://www.parcodeitempli.net ovvero nella seguente pagina Facebook: Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi.