Una scossa di magnitudo 4,3 stamattina ha fatto tremare la Sicilia occidentale scatenando il panico a Palermo.
Secondo quanto riportato dal sito Meteoweb, Alessandro Amato, sismologo dell’Ingv, contattato dalla redazione per provare a fare chiarezza su quanto accaduto stamani e, se possibile, tranquillizzare la popolazione ancora allarmata dalla scossa delle 08:51, a cui ne sono seguite altre minori di assestamento, avrebbe dichiarato “non possiamo tranquillizzare“, visto che “non sono da escludere altre scosse anche più forti, non possiamo saperlo“.
Il sismologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha spiegato che il terremoto di stamattina “si è verificato ad appena 10km dalla costa, molto vicino a Palermo e provincia, tanto che è stato avvertito anche nel trapanese. Si è verificato a circa 20km di distanza dal sistema di faglie che conosciamo da decenni“.
Il sistema di faglie più conosciuto, e nel quale i terremoti sono abbastanza frequenti, si concentra nella zona compresa fra 20 e 40 chilometri dalla costa ed è attivato dal movimento di compressione generato dalla placca africana, che spinge verso Nord, scontrandosi con la piccola placca tirrenica. Ma nel terremoto avvenuto oggi a 10 chilometri dalla costa è entrato in gioco un meccanismo diverso. “E’ stato attivato da un movimento di tipo distensivo“, ha detto Amato. Un movimento cioè simile a quello che avviene nell’Appennino e all’origine dei terremoti che colpiscono quella zona, da quello dell’Irpinia all’Umbria fino a L’Aquila.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), mette a disposizione una mappa dei terremoti di magnitudo superiore o uguale a 2.0 localizzati in Italia, aggiornata in tempo reale (aggiungere 1 ora rispetto la tabella), sul Sito Ufficiale dell’ Ingv, dove potere seguire l’evoluzione sismica (clicca qui per la mappa aggiornata in tempo reale).
Grafico di Sismografi OnLine. Aggiungere + 2 ore al valore indicato (clicca qui per consultare il sismogramma).
Per fortuna nessun ferito o danno grave, sicuramente dovrà essere meglio rodata la protezione civile
Nessun danno, ma tanta tanta paura