Un quotidiano di ieri, domenica 15 gennaio, riportava alcuni articoli riguardante un aspetto sociale, ed umano verificatosi a Porto Empedocle. Un articolo titolava “ <<Vogliamo i soldi>> Porto Empedocle, picchiata dai due figli”, l’articolo narra la storia di due fratelli che avrebbero picchiato la loro mamma, perché pretendevano più soldi. In questo caso, la bramosia del denaro offende e annulla i sentimenti materni e familiari. Sempre nella stessa pagina un altro articolo titolava “Porto Empedocle, donna trovata morta nella sua abitazione”, l’articolo narra la triste scoperta della morte di una anziana donna di 75 anni, morta nella sua abitazione, sola ed abbandonata.
Alcuni giorni fa la cronaca ci ha raccontato di arresti ai danni di persone che trafficavano nello spaccio di stupefacenti, e qualche settimana prima, altri arresti ai danni di due ragazzi trovati in possesso di hashish, e tanti altri episodi di piccola criminalità. Ovviamente bisogna essere grati alle forze dell’ordine che, nonostante le ristrettezze di uomini e mezzi e le tante difficoltà, si adoperano con grande professionalità e dedizione per garantire la presenza dello Stato.
Mi chiedo: “l’azione politica e amministrativa fa parte dello Stato??” La risposta è: “Ovviamente si”. Allora cosa sta succedendo nella città di Porto Empedocle? Perché si ostenta di dare un’immagine di città laboriosa, quando i livelli di disoccupazione sono drammatici? Perché ci si ostina a costruire un’immagine, seppur virtuale, di efficienza ed efficacia, quando svanisce la cultura della solidarietà sociale e la città viene ridimensionata di alcuni servizi sociali essenziali?
Fino a 10 anni fa, Porto Empedocle garantiva il servizio di assistenza domiciliare agli anziani per la pulizia della casa, offrendo loro il servizio di segretariato sociale per il disbrigo di alcune pratiche, che oltre ad aiutare gli anziani, specialmente quelli che vivevano da soli, nella pulizia domestica, si creava un rapporto umano e affettivo tra l’anziano e il personale che metteva a disposizione il Comune. Durante le festività Natalizie si organizzavano iniziative sociali per gli anziani, con serate ricreative, di ballo e cena. Inoltre si garantivano, tutti gli anni, i soggiorni climatici e le gite coinvolgendo centinaia di anziani, oltre ad offrire il trasporto pubblico locale gratuito, incentivando la mobilità e lo spostamento da un luogo ad un altro.
Tutto ciò contribuiva ad umanizzare l’azione politica e amministrativa, fare qualcosa nei confronti di chi ha bisogno. Non fare sentire l’anziano inutile e messo ai margini della società. Inoltre esisteva il servizio a sostegno dei bambini diversamente abili nelle scuole con personale specializzato, oltre ad utilizzare fuori dalle scuole i vigili anziani. Non si trascurava di sostenere economicamente, le famiglie in gravi difficoltà economiche, evitando la degenerazione degli affetti, quali sono le aggressioni familiari. Il Comune era a servizio dei cittadini bisognosi e delle categorie più deboli.
Tutti sono consapevoli della mancanza di lavoro, ma sono convinti che qualcosa bisogna fare per sopravvivere e provvedere a sfamare i propri figli, gli unici aiuti che arrivano alla fascia sociale più povera di Porto Empedocle, viene offerta dalle parrocchie.
Il Comune sembra aver dimenticato i bisogni e le necessità dei più poveri, sembra che si prediliga le attività musicali e teatrali; oltre alle iniziative, poche per la verità, culturali; Un esempio di immagine virtuale è data dalla creazione, sulla carta, della fondazione Camilleri; tutto finalizzato a crearsi un’immagine di grande operatività, guardando sempre e soprattutto alle prossimi elezioni Regionali o Nazionali.
Gli empedoclini soffrono, ma non sanno come sono stati utilizzati i 6.000.000,00 € donati da Enel, quanto costano le feste e le canzoni, e quanto si utilizza per aiutare e sostenere le famiglie bisognose?
La politica non può, egoisticamente, pensare solo per le carriere politiche e personali, per diventare “Onorevoli”, perché l’insensibilità nei confronti di chi soffre, l’indifferenza verso il più debole, il cinismo nell’azione amministrativa, sicuramente non sono molto “Onorevoli”.
Dispiace che gli appelli, i richiami, le sollecitazioni, molto autorevoli e qualificati che ci giungono quotidianamente dal nostro amato Arcivescovo, Don Franco, non trovano terreno culturale sul quale attecchire.
Umanizziamo la politica, guardiamo ai bisogni reali dei cittadini, in un momento di grande difficoltà economica, il senso di solidarietà deve essere posto al centro dell’azione politica.
Condivido la preoccupazione di Guarraci, ha fatto la vera fotografia della vita del paese, aggravata dagli ultimi fatti di delinguenza, come l’autovettura bruciata, i colpi di pistola su un’altra autovettura, gli arresti dei tre ragazzi, tra i quali due minorenni, che rubavano nei villini. Un quadro disastroso e preoccupante, se il nostro Sindaco e la politica non intervengono, fra non molto non si potrà più camminare a Porto Empedocle. Grazie per l’ospitalità