Agrigento – Sulla vicenda rigassificatore di Porto Empedocle, fa sentire la propria autorevole voce la Presidente del Fai, Giulia Maria Mozzoni Crespi: “E’ un progetto che non danneggia l’ambiente. I professionisti del non fare e della contrarietà a tutto dovrebbero ascoltare le attese di un territorio che non si può permettere di snobbare ogni occasione per la promozione di un sistema di sviluppo integrato. Non è più tempo di assecondare ammalianti ’sirene’, con lo stipendio assicurato, che cantano la “vocazione turistica”, ma propugnano uno sviluppo “lunare”, senza interventi in infrastrutture, senza progetti esecutivi e soprattutto senza indicare capitali da investire. Un piano integrato di sviluppo per il territorio è la chiave per rilanciare occupazione ed investimenti. Al sindaco Marco Zambuto rivolgiamo il caloroso invito a riconsiderare la sua posizione, conoscendo la sua capacità di ascolto della gente”.
Parole che per chi ancora ricorda una famosa lettera scritta dalla Mozzoni Crespi (leggi sul sito del Fai) all’allora Governatore Cuffaro, hanno lo stesso effetto dell’ossido di azoto, noto anche come gas esilarante. Questa la lettera che la Mozzoni Crespi inviò a Cuffaro:
Egregio On. Cuffaro, caro Presidente,
dopo aver saputo che il Consiglio del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento ha preso duramente posizione contro la localizzazione di un impianto di rigassificazione previsto nel Comune di Porto Empedocle, vorrei unire la mia voce, assieme a quella dei 75000 Aderenti del FAI, a questo grido di allarme. Perciò mi rivolgo ufficialmente e direttamente a Lei che, con l’Assessore Leanza, ha recentemente e così sapientemente affidato – dopo anni di incolmabile vuoto – la Presidenza del Consiglio del Parco a una figura di prestigio, quale è la dott.ssa Rosalia Camerata Scovazzo, dando evidente prova di una nuova volontà politica verso la tutela della Valle dei Templi. E a Lei mi rivolgo anche come a colui che rappresenta tutti i siciliani la cui amata terra così tanti torti ha già subito per scelte, che non hanno alla fine portato i benefici auspicati.
Se la diffusione dell’impiego di gas naturale nel nostro Paese è indispensabile per ridurre le emissioni di sostanze inquinanti e se questi impianti sono in grado di garantire approvvigionamenti certi di metano, allora questi siano i benvenuti! Ma, a questo punto, è indispensabile stabilire con equilibrio i criteri in base ai quali allocare gli impianti. E’ bene ricordare che, mentre l’80% del fabbisogno di gas è concentrato nelle regioni settentrionali, una parte significativa degli impianti previsti è invece localizzata nelle regioni meridionali e alcuni ricadono in aree densamente popolate, magari anche a vocazione turistica, come nel caso di Porto Empedocle.
L’iter per l’autorizzazione di un impianto di rigassificazione da 8,5 mld di metri cubi di gas, in un’area dismessa lungo la fascia costiera del comune di Porto Empedocle, è ormai in fase avanzata di definizione. Quell’area rappresenta il sogno industriale infranto della città siciliana. Da oltre vent’anni è abbandonata. Le amministrazioni che si sono succedute non sono state in condizioni di recuperarla; tentate, anzi, costantemente, da grandi imprese a localizzarvi altri impianti di carattere industriale. Ma è oggi giunta l’ora di dichiarare senza giri di parole che quell’area è ormai definitivamente incompatibile con qualunque insediamento industriale! Almeno per tre ordini di motivi.
Il primo è che si tratta di un’area urbana.
Il secondo è che si trova esattamente sotto l’altopiano su cui sorge il Parco Pirandelliano e, soprattutto, è a un chilometro di distanza dal confine sud occidentale del Parco della Valle dei Templi, inserito dall’Unesco nella lista del patrimonio dell’umanità (n. 831/1997).
Il terzo è che una destinazione industriale dell’area pregiudicherebbe l’unico uso davvero produttivo per l’economia locale e coerente con la vocazione del territorio: che è quello turistico!
Dal Tempio della Concordia – e da tutti gli altri – oggi, lasciandosi alle spalle i grandi palazzi deturpanti di Agrigento e l’invadente Viadotto Morandi, l’unico scorcio rimasto aperto al disperdersi dello sguardo, è proprio quello che, degradando dalla campagna, permette all’occhio di scendere verso il mare. In questa atmosfera il visitatore può immergersi nella stessa armonia degli agrigentini del V secolo a.C. e anche nella poesia di quanti, nel corso di 2500 anni, hanno cantato le meraviglie di questo luogo: sito consegnato a noi quasi integro, dopo ben 17 dominazioni straniere, che la Sicilia ha dovuto subire nel corso della sua millenaria storia, traversie che tuttavia hanno rispettato questo immenso patrimonio culturale. Ebbene, proprio in questo scorcio di mare e terra, potremmo vedere un domani svettare delle torri-torce, con fiamma perenne di circa 40 metri di altezza! Si rende conto?
Il tutto a fronte di un incremento occupazionale risibile. I rigassificatori sono, infatti, impianti ad altissima intensità di capitale e a bassissima intensità occupazionale. Si immagini, invece, quanto lavoro si creerebbe se l’area venisse seriamente destinata a fini turistici e quanto beneficio ne trarrebbe l’intera zona. Basti pensare che esiste ed è funzionante una linea ferroviaria che collega Porto Empedocle ad Agrigento, che attraversa a ovest la Valle dei Templi e che potrebbe essere utilizzata dai turisti delle navi da crociera per le visite al Parco archeologico!
Quel Porto, infatti, dovrà essere secondo noi e secondo, mi perdoni, il buon senso al servizio dello sviluppo per il quale quel territorio offre risorse uniche al mondo: il turismo culturale di qualità! Oltre all’enorme patrimonio costituito dalla Valle dei Templi con i suoi impareggiabili valori archeologici e paesaggistici, esiste una fascia costiera in gran parte ancora incontaminata con due riserve naturali a qualche chilometro di distanza. Esiste, inoltre, un entroterra altrettanto incontaminato con risorse naturali e piccole comunità locali che possono costituire forti attrazioni turistiche.
Proprio in linea con questa ipotesi di sviluppo il FAI ha contribuito con il recupero e la valorizzazione del Giardino della Kolymbetra. Anche il piano strategico dell’area prevede interventi coerenti con l’obiettivo della valorizzazione turistica del territorio e, quindi, come può essere compatibile un impianto di quel genere con questa visione strategica? Non è possibile pensare che il drenaggio del porto, necessario all’attracco delle navi da crociera, sia realizzabile solo e soltanto come “opera di compensazione” alla realizzazione del rigassificatore! Ma come potrebbero poi convivere nello stesso porto le navi da crociera e le navi gasiere: si immagini l’impatto di tale contrasto per i turisti! Credo che ne vedremmo ben pochi inclini a giungere nella mitica Akragas attraccando sotto le torri di quel mostro!
Siamo molto allarmati, signor Presidente!, La realizzazione di quell’impianto di rigassificazione pregiudicherebbe per sempre la vocazione turistica dell’area e, invece che costituire fattore di sviluppo, sarebbe un fattore di freno per l’economia locale. Anzi sarebbe il suo “de profundis”! La comunità di Porto Empedocle e tutta quell’area dell’agrigentino hanno già pagato prezzi troppo alti per politiche di sviluppo improprie e per un uso irrazionale, caotico, violento e arbitrario del territorio perché si possa continuare a insistere su scelte che si sono già dimostrate sbagliate. Lei è di Agrigento! Dia un forte segnale di Amore per la Sua terra, Patrimonio e Paradiso dell’intera umanità.
Ce lo aspettiamo fiduciosi.
Giulia Maria Mozzoni Crespi
Che dire? O la gentile Signora non sapeva prima di cosa stesse parlando, o non lo sa adesso. Come per i gas esilaranti, certi discorsi, visti gli effetti collaterali, andrebbero sottoposti al rilascio di particolari autorizzazioni…
Gian J. Morici
Mi sa tanto che si è rincoglionita……………………………
ahahahaahahahahahaaa è andata
Sto rimanendo letteralmente schifata avevo pensato di tesserarmi al FAI ma tornerò sui miei passi. Certo che se alla guida del Fai ci tengono certa gente con ste idee confuse ne faranno tanta di strada.
nooooooo anke lei ha il morbo di ” ke c..zo. stò a dì”!!!!!epidemia è!
INVITO TUTTI A CANCELLARSI DAL “FAI” SI E’ GASATA DA SOLA O LA HANNO GASATA?. E CHI GLI A DATO IL MANDATO PER POTER DECIDERE E TESTIMONIARE PER 75000 PERSONE ADERENTI ?…..
Verrebbe quasi da dire:FAI… ma che fai? Chi sono i rappresentanti del FAI ad Agrigento? Qualcuno li conosce? Vorremmo saperne di più. Per quanto riguarda le personali e legittime opinioni della presidentessa, le abbiamo ben conosciute in passato e ognuno le ha valutate. Adesso resta da comprendere cosa ne pensa la base, in primo luogo la base locale.