Dopo il voto degli attivisti del M5S sulla piattaforma Rosseau, il secondo Governo Conte ha ottenuto il via libera.
Conte, si reca dunque al Quirinale per sciogliere la riserva con la quale aveva accettato l’incarico da Sergio Mattarella.
La questione del voto su Rosseau è stata al centro di numerose polemiche, in modo particolare da parte del leader della Lega Matteo Salvini secondo il quale non dovevano essere alcune decine di migliaia di attivisti pentastellati a decidere le sorti del prossimo governo italiano, bensì i milioni di italiani ai quali non sarebbe stato concesso di votare.
Ma non solo su questo si sono sollevate le polemiche, visto che in molti hanno avanzato dubbi sul funzionamento della piattaforma del M5S, lasciando intendere – e talvolta dicendolo chiaramente – che il voto favorevole alla nascita del governo Pd-5stelle era pilotato impedendo a quanti contrari di poter votare per il NO. Tra questi, in particolare, l’ex senatore Giorgio Pizzol che nel corso di una diretta su La7 ha mostrato come votando NO il sistema generava un errore non permettendo l’espressione del voto. Purtroppo, nonostante l’invito da parte della conduttrice a far la stessa prova votando SI, l’ex senatore si è rifiutato non permettendo di verificare se il presunto “errore” riguardasse solo i No, alimentando così i dubbi su una votazione controllata.
Dopo le indicazioni fornite dall’Ufficio Stampa del MoVimento 5 Stelle, l’ex senatore ha effettuato un nuovo accesso alla piattaforma riuscendo così ad esprimere la propria preferenza. Non c’era alcun voto controllato né altri errori del sistema e sarebbe stato sufficiente che fin da subito Pizzol provasse a votare SI per verificare che anche in quel caso sarebbe stato impossibile visto che era lui a doversi loggare nuovamente…
Ma questa è l’Italia dei complotti, delle polemiche, delle regole che se sono a mio favore non c’è nulla da ridire, viceversa sono inutili o, peggio ancora, sono truccate.
Salvini che oggi critica il voto su Rosseau (e ci sarebbe sì da criticarlo, ma per altri motivi) è lo stesso Salvini il cui governo con i 5Stelle è nato grazie al voto sulla piattaforma; lo stesso Salvini salvato – sempre tramite il voto su Rosseau – dall’autorizzazione a procedere per il caso Diciotti.
In quelle due circostanze, né Salvini né i suoi simpatizzanti hanno avuto nulla da ridire sulla piattaforma dei pentastellati…
Rosseau ha detto sì, e ieri Matteo Salvini, per la prima volta, ha ammesso che dichiarare la crisi di governo è stato un errore da parte sua. Un errore – lui sostiene – dovuto a ingenuità, visto che riteneva che tanto il M5S quanto il Pd avrebbero scelto la strada del voto. I più, invece, sostengono che l’errore sia stato quello di voler incassare subito il crescente consenso verso la Lega, mandando in fumo 14 mesi di governo con tutto quello che era stato fatto. Una scelta egoistica che si sarebbe rivelata un boomerang e della quale anche il partito certamente terrà conto, così come sta avvenendo all’interno dell’elettorato leghista da parte di molti simpatizzanti che non esitano a criticare il leader che per una questione di opportunismo avrebbe finito con il consegnare al Pd il governo.
Gian J. Morici