E’ un fumo di polemiche, tutto ciò che sta risaltando varie situazioni interne, politiche o gestionali. Il Governatore della Regione Sicilia Musumeci viene attaccato da tutte le postazioni esistente e attualmente viene lasciato ai margini di un fallimento legislativo che lo accosta a quello di Rosario Crocetta o forse peggio. Varie situazioni lo hanno portato a confrontarsi con il passato ma anch’egli si tutela come tutti gli altri e con le problematiche attinenti a gestioni passate.
Facile accostarsi sempre al precedente e nonostante le intenzioni potevano essere diverse, i cittadini votanti o meno avevano fiducia nel cambiamento. Poteva essere l’unico in grado di dare quel cambio generazionale al sistema regionale con tutti i suoi difetti o meno e situazioni di fatto, che hanno ripercorso e continuano a farlo, dei tempi che rimarcano le solite magagne. Dalla maggioranza stentata o mai avuta, ad un governo che non ha mai dato quell’impronta di cambiamento, scontrandosi sempre con clientelismo di tabelle H per dirne una , proprio per portare sempre acqua al proprio mulino e,sempre legata ad interessi singoli dei vari componenti di palazzo.
Visite di apparenza come gli altri, e problemi importanti come quelli dei rifiuti che rimarcano le difficoltà di uscire dall’empasse giornaliera che tutti vorrebbero evitare. Si è sempre contraddistinto per il suo garbo e raffinatezza dialettale, parlando ai cittadini con il cuore in mano e ciò ha dettato legge sin dai tempi di esponente provinciale nella sua Catania. Forse la rabbia di non aver potuto dare quell’impronta decisiva al sistema, per colpe altrui o di sistema radicato,l’ha messo in grande difficoltà verso l’attualità che vive e regna. In ultimo la questione dei forestali, un sistema che lui conosce come le sue tasche e dove ha contribuito al suo successo personale di carica
Ha tradito tutti dunque, anche i suoi elettori forestali, pugnalandoli con quella frase che forse si è pentito nel dire (“manipoli di delinquenti”) seppur limitandoli in minima parte. Frasi che hanno scatenato l’ira di circa 20mila lavoratori che pensavano tutt’altro e attendono già da un bel po’ quel cambiamento che lui stesso ha annunciato. Gli si rinfaccia dunque, ma non da ora,di mantenere il dovuto e cambiare strategia nei confronti del sistema, evitando di manifestare il malumore dietro una categoria bisognosa di tutt’altro…. Difficile ricucire ora un rapporto già deteriorato, e forse oggi solo un cambio radicale può portare a chiudere una diatriba che forse tutti aspettavano ma, darlo in pasto a tanta gente che aspettava questo momento , ha facilitato il compito di trarne le conclusioni, confermando che anche in Sicilia come a livello nazionale, il Governo è arrivato al capolinea !
Antonio David