Premessa
Il Circolaccio è un blog di Castelvetrano dal quale a volte riprendiamo qualche notizia. Molto seguito in paese – ma non solo in paese – per gli argomenti di cui tratta ha finito con il dare non pochi fastidi ai piccoli e grandi poteri locali. Una storia che ci ricorda i primi anni della nostra testata, quando con alcuni articoli rompevamo equilibri consolidati, ricevendo continue minacce di vario genere, compreso quella di un allora senatore che, a suo dire, per il ruolo istituzionale ricoperto, “comandava” Polizia, Guardia di Finanza e Carabinieri, e avrebbe potuto farci oscurare il sito. Andammo avanti lo stesso. Non accadde nulla. Quello che scrivevamo e continuammo a scrivere, a distanza di tempo venne ricostruito dalla magistratura e da altri organi preposti, con buona pace dell’ormai ex senatore e dei suoi amici.
Questa premessa era necessaria per spiegare la chiusura di quest’articolo del Circolaccio e il riferimento alle minacce di querele da parte dell’ex sindaco di Castelvetrano: “Stanotte, sono arrivati i carabinieri. Tutto si è fermato. Sarebbe opportuno viste le tristi vicende che gli arrestati, cominciassero a parlare con i magistrati, cosi come ha suggerito il Circolaccio , qualche giorno fa.”
Forse una certa stampa locale del trapanese, farebbe bene a dimenticare le logiche dell’egemonia dell’informazione e chiedersi per quale ragione, oltre alle minacce di querele da parte dell’ex sindaco, altri gruppi, politici e non, avrebbero voluto attivarsi per mettere il bavaglio al Circolaccio. Fatti questi, dei quali abbiamo contezza.
Gjm
Castelvetrano i comitati d’affari occulti e la faccia tosta di politici arroganti
Dal caso Giambalvo all’operazione Artemisia , la rottura con Pompeo di Errante e l’asse con Lo Sciuto . La politica e la distruzione della città
L’ennesima vicenda giudiziaria che coinvolge Castelvetrano pare non sappia di mafia. Sembra strano. Sa, almeno, secondo le scritture investigative, di lobby, affarismo politico e di tanta mediocrità politica e sociale . Allo stato attuale non si conoscono bene tutte le dinamiche operative . Quello che si sa che un certo meccanismo, ha consentito a questa loggia segreta di fare carte in diverse attività. All’interno, effettivamente, c’era tutto quello che serviva per gestire potere. Un parallelo con il caso Montante va fatto. Anche in quella inchiesta si trovano politici, gente dello Stato, poliziotti e burocrati. insomma se vuoi gestire potere a come cazzo ti pare ti metti dentro poliziotti e qualche professionista dalla faccia pulita e “travagghi”. Il livello del sistema Montante è di certo più alto. Anche come intelligenza. Lì si proteggevano interessi da miliardi di Euro. In questa vicenda sembra che questo gruppo di potere si accontentasse molto meno: di dare posti di lavoro in cambio di voti o di informazioni riservate in indagini. Metodo utile a salvarsi il culo da intercettazioni e avvisi di garanzia. Se poi a capo c’è anche il Ministro amico è meglio. Qui c’era la solita brodaglia della clientela politica. Concessioni di pensioni a chi non li merita, qualche 104 non necessaria e utile per ottenere trasferimenti di sede e infine la gestione del comune.
Sintesi soggetta a variazioni. Lo Sciuto da oppositore di Crocetta, dal novembre 2014 entra nella maggioranza che sostiene il governatore antimafia . Lo Sciuto lascia i lombardiani ed entra nel gruppo politico di Alfano che ottiene, per accordi, politici, nel novembre del 2015, l’assessorato regionale alla Cultura con Vermiglio
E facciamo un po’ di cronaca sul comune.
Nel 2012 Errante e Lo Sciuto erano avversari . Ci fu una campagna elettorale all’ultimo voto. L’ex sindaco Pompeo si mise dietro ad Errante per distruggere l’uomo delle “frattaglie” e dai congiuntivi imprecisi. Errante lo riteneva un politico mediocre . I suoi amici indicavano Lo Sciuto paragonabile a “Cetto la qualunque”, Tanti i post di sfottò su Lo Sciuto. Intanto, l’ex deputato con tutti gli alleati diede filo da torcere all’asse Pompeo- Errante. Al ballottaggio ci vosi l’armata brancaleone per vincere.
La pace tra Errante, Pompeo e il Pd durò fino al gennaio 2015.
Il pupillo di Gianni, per ragioni “politiche” che rimangono ancora poco chiare, rompe con i suoi alleati e addirittura si trasferisce in casa Lo Sciuto. Nella casa politica del suo nemico di sempre. Da quel politico che Errante e Pompeo etichettarono con la famosa frase “giù le mani dalla città”. Probabilmente tutto il danno politico di Castelvetrano parte da questa strana scissione.
Perchè Errante lascia Pompeo e forse anche il suo amico di sempre Livio Marrocco per buttarsi nelle braccia di Lo Sciuto e Cascio? Errante motivò la sua scelta in ragione dell’adesione al partito di Alfano.
Gli attenti osservatori non hanno mai creduto fino in fondo a questa versione. In verità ,Pompeo, più volte chiese ad Errante un pubblico confronto da tenersi in una radio locale ma Errante disse sempre NO. Poi ci fu il caso Giambalvo . E subito dopo, le dimissioni del consiglio comunale, Errante fece pace con un altro nemico. E’ Luciano Perricone il nemico di turno, che era ancora reduce della cattiva azione fatta da Errante nel 2012. Perricone ambiva a fare il sindaco già nel 2012 ma Errante “lu futtì” con il sostegno di Pompeo e Pd. Anche questa pax che arriva dopo anni di scaramucce è da capire. Errante, nonostante la vergogna del caso Giambalvo ,non si dimette e mette dentro assessori vicini a Lo Sciuto a Perricone , all’Udc di Turano e a ai fuoriusciti del Pd come Totò Stuppia. Enzo Chiofalo vice sindaco e l’avvocato Girolamo Signorello altro purgato da Gianni Pompeo nel 2012 entrano in giunta. Errante , alla fine del 2016, annuncia di non candidarsi più a sindaco . Non si ritira però, dalla battaglia politica. C’è Pompeo come avversario nel 2017 .
Errante e Lo Sciuto insieme ad un manipolo di liste, puntano su Perricone che non vede l’ora di fare il sindaco dopo anni di pacchi.. Nessuno guarda alle relazioni prefettizie e alla indagini. Tutti sentono “cavaddri”. Nessuno fa un passo indietro. Lo scontro, ancora una volta ,è tra Pompeo ed Errante che devono chiudere la ferita del 2015. Non si voterà. Fortunatamente, Minniti, ferma tutto
.Gruppi e gruppuscoli più o meno potenti, vanno a casa.
Attenzione, la partita non è finita. A novembre ci sono le regionali. La guerra continua. Stavolta la guerra è per l’Ars. Lo Sciuto che sperava come Gucciardi di avere un sindaco a favore si attacca al tram. Gucciardi, nonostante Pompeo non era al comando della città riesce a farcela, prendendo molti voti a Castelvetrano, rispetto al 2012 . Pompeo aveva vinto la sua piccola battaglia vedendo Lo Sciuto sconfitto. Ghiaccio in testa per Lo Sciuto ed Errante che perdono insieme a Perricone le regionali.
La battaglia persa sfalda la truppa dei losciutiani. E sul nascere del 2019, quando in città comincia a sentirsi puzza di elezioni, viene a mancare Gianni Pompeo. Lui che stava lavorando con il Pd e altre liste ad un progetto alternativo a Perricone aveva promesso di dirle un pò di cose in campagna elettorale. Purtroppo non può più farlo e ci dispiace. Intanto il gruppo di potere degli alfaniani ,comincia a perdere pezzi. L’amico di sempre dell’ex deputato, Enzo Chiofalo già vice sindaco lascia Lo Sciuto e va verso la lista Castelvetrano Avvenire vicina alla famiglia Li Causi( finiti nell’inchiesta Artemisia, Valentina Li Causi e il marito Filippo Clemente) Altri lo seguono.
Perricone, per nulla preoccupato da vari passaggi di ex amici di Lo Sciuto ed Errante verso gli avversari che intendevano candidare Calogero Martire contro di Lui, convince 5 professionisti molto vicini alla sinistra castelvetranese, a stare nella sua squadra. Scommettere su Perricone sindaco. Giovanni Lentini, Franco Messina, Salvatore Ficili (ex grillino), tre stimati professionisti aderiscono, insieme a due donne prestate per l’occasione, alla politica.
Tutto doveva essere presentato il 3 aprile. Il giorno 3 aprile tutti pronti dovevano essere. . Quel giorno si consegnano liste e candidati.
Stanotte, sono arrivati i carabinieri. Tutto si è fermato. Sarebbe opportuno viste le tristi vicende che gli arrestati, cominciassero a parlare con i magistrati, cosi come ha suggerito il Circolaccio , qualche giorno fa . Errante per la vicenda del ristorante e di Giambalvo minacciò querele. E’ il momento di dire la verità e tutta, su cosa è accaduto veramente in questa città, negli ultimi anni. La verità su rotture politiche e cambi di casacca. Solo chi ha avuto il potere nelle mani lo può spiegare ai magistrati. Spiegare quante lobby ci sono a Castelvetrano e che potere esercitano. Lo facciano anche per i tanti giovani che scappano e che si vergognano di essere nati a Castelvetrano
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