Nei giorni scorsi ci chiedevamo perché mai un imprenditore debba intestare fittiziamente ad altri (c.d. prestanome) la propria attività, trasformandosi in un imprenditore occulto, ovvero nel nostro “Secretum Dominus”. Oggi, proveremo a spiegare alcune ragioni di un fenomeno più diffuso di quanto non si creda e che incide negativamente su principi di ordine pubblico economico e della libertà di concorrenza e dell’economia legale.
Senza avventurarci nei meandri della finanza occulta allo scopo di commettere reati di vario genere e gravità, andremo ad analizzare le ragioni più comuni che danno luogo alla nascita del Secretum Dominus, la cui figura, quantomeno per quello che riguarda la responsabilità civile, merita particolare attenzione.
Quando parliamo di un imprenditore, generalmente ne individuiamo la figura in quel soggetto che ufficialmente compie gli atti d’impresa. Ma è sempre così? La nostra risposta è NO! Quante volte infatti ci siamo ritrovati dinanzi a soggetti che compiono a proprio nome atti voluti da terzi che finanziano l’impresa traendo vantaggi economici e impartendo le direttive? In questo caso, ci troveremmo dinanzi due diversi imprenditori, quello che ufficialmente formalizza ogni atto a proprio nome e un secondo imprenditore occulto che, a volte, è il vero e unico Dominus, mentre il rappresentante legale riveste il ruolo di semplice “prestanome”.
Premesso che l’intestazione fittizia è disciplinata anche sotto il profilo penale (art 12-quinquies, L. 7 agosto 1992, numero 356 e successive modifiche), come detto prima, andremo ad analizzare le ragioni di chi intesta a terzi un’impresa a lui, in realtà, riconducibile.
Le ragioni perché un imprenditore faccia ricorso a un prestanome sono molteplici. Una delle motivazioni, per esempio, potrebbe essere quella di chi, già socio di un’ impresa, abbia il vincolo di non concorrenza. In tal caso, il ricorso al prestanome consente al soggetto in questione di gestire indirettamente, in maniera occulta e sleale, un’attività in concorrenza con quella della quale è ufficialmente socio. Altri casi possono essere riferiti all’incompatibilità ad esercitare attività commerciali o assumere cariche in società a fini di lucro, per ragioni professionali o perché dipendenti da Pubblica Amministrazione.
Più spesso, in realtà, il Secretum Dominus è una persona che fa ricorso al prestanome per sottrarsi ai rischi d’impresa. In questi casi, il prestanome, che si tratti di persona fisica o società con capitale sociale irrisorio, fa da parafulmine non appena l’impresa è esposta a situazioni debitorie che non può più onorare a causa della mancanza di profitto. Fin quando gli affari prosperano, il Secretum Dominus ne ricava – in vario modo – benefici economici, gestisce l’impresa e se è necessario immette capitali. Quando gli affari vanno male, il dominus abbandona l’impresa lasciandola fallire, senza correre il rischio di dover far fronte alla situazione debitoria con i capitali accantonati (o sottratti) nel tempo.
Il più delle volte, i soldi ricavati precedentemente, verranno utilizzati per la creazione di nuove società.
In casi di questo genere, a volte rientrano progetti criminosi che vedono più attori, a tal punto da potersi configurare una vera e propria associazione a delinquere, così come emerso nell’ “Operazione Default”, che a conclusione di una complessa indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Messina, ha portato all’emissione di 16 misure cautelari ed al sequestro di beni del valore complessivo di circa 15 milioni di euro nei confronti dei membri di un’associazione per delinquere dedita alla commissione di reati di bancarotta, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, riciclaggio e auto-riciclaggio, falso ideologico in atto pubblico ed appropriazione indebita.
La punta di un iceberg la cui dimensione reale è difficile da stabilire, visto che il più delle volte il vero Dominus rimane sconosciuto e lasciato libero di proseguire le sue attività in danno di possibili creditori ed eludendo l’eventuale applicazione di misure di prevenzione. Una giostra malefica che rischia di coinvolgere l’economia sana, trascinandola nel vortice dei fallimenti di aziende nate già con scopi fraudolenti.
Gian J. Morici
Quella parola DOMINUS mi fa ricordare qualcuno.