05/12/2025. ”Schifani come Attila, dove passa lui non cresce più nulla. Quando andrà a casa sarà sempre troppo tardi”.
Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca, commentando la deliberazione n. 275 della Corte dei Conti sulla gestione del ciclo dei rifiuti in Sicilia appena resa nota.
“Ormai – dice Antonio De Luca – non passa giorno senza che arrivi una notizia che certifichi l’inefficienza e l’inefficacia di un governo e di una maggioranza delegittimati da risultati inesistenti e dalle numerose inchieste della magistratura. Ora è il turno della Corte dei Conti che certifica in modo inequivocabile l’ennesimo fallimento del governo regionale nella gestione dei rifiuti. Non è un richiamo formale: è un’accusa pesante e definitiva nei confronti di chi ha governato per lustri, riducendo la Sicilia a un’isola in emergenza continua, col governo Schifani che in questo disastroso ambito, con la fallimentare decisione di realizzare due inceneritori, rischia di fare la parte del leone”.
“Gli inceneritori – continua De Luca – secondo la magistratura contabile non bastano a garantire una gestione sostenibile, visto che, come rilevano i magistrati e come abbiamo sempre sostenuto noi, non esiste certezza su tempi, dimensioni o efficacia degli impianti. Il rischio, anche per loro, è che diventino soltanto un costo aggiuntivo per cittadini e Comuni, con scarti ancora da smaltire ed emissioni ambientali da gestire senza un piano credibile”.
“La Corte – aggiunge il capogruppo M5S – descrive un sistema allo sbando: senza visione, senza competenze, senza trasparenza e soprattutto senza infrastrutture adeguate. Non basta più trasferire i rifiuti fuori regione: occorre una rete impiantistica stabile, coerente e adeguata ai bisogni reali di tutta l’isola. Invece di puntare su infrastrutture serie, è stato ignorato tutto ciò che serve per ridurre la produzione di rifiuti, differenziare in modo efficace o promuovere il riciclo e il riuso. Le politiche di prevenzione sono rimaste sulla carta. I piani presentati sono vecchi, contraddittori, poco trasparenti”.
“La conseguenza di tutto ciò – prosegue De Luca – è sotto gli occhi di tutti: costi altissimi a carico delle comunità locali, trasferimento sistematico dei rifiuti fuori regione, incapacità di applicare una tariffazione puntuale, assenza di impianti funzionali per il trattamento e la raccolta differenziata. Il risultato è un ciclo dei rifiuti che non solo non è chiuso, ma non è mai stato nemmeno progettato in modo serio e duraturo”.
“Nonostante tutto questo – conclude De Luca – abbiamo un presidente novello custode dell’ambiente, con tanto di certificazione arrivata dall’assessorato alle sue dipendenze. A lui facciamo una proposta: se malauguratamente questi inceneritori dovessero un giorno vedere la luce, bruci come prima cosa il costosissimo attestato attribuitogli a spese dei siciliani dall’assessora Savarino. Sarà una delle pochissime cose giuste che avrà fatto in questa pessima legislatura”.