«La Sicilia è ostaggio di scandali, inchieste e malaffare. In un Paese normale saremmo già ai titoli di coda.»
L’On. Ida Carmina (M5S) interviene dopo la convalida degli arresti notificati all’ex presidente Cuffaro e ad altri dirigenti sanitari nell’ambito delle indagini sui concorsi pilotati.
Non è certamente solo Totò Cuffaro il problema.
Va rispettata la presunzione di innocenza, ma questo non può diventare l’alibi per restare immobili davanti a una politica che emana fetore di corruzione, clientelismo, favoritismi e totale assenza di etica pubblica.
La mancanza di etica pubblica non riguardasolo la DC di Cuffaro,ma l’intera maggioranza che sostiene Schifani, i cui parlamentari hanno dimostrato di preferire le poltrone alla propria dignità, non votando la mozione di sfiducia. Avevano l’occasione per distinguersi e smarcarsi. Non lo hanno fatto.
“I lupi rapaci” non vogliono ridare la parola agli elettori,secondo l’auspicio di Mons. Lorefice,ma hanno sono tutti complici e partecipi del sistema.
Alla incapacità di risolvere i problemi dei siciliani,hanno aggiunto la totale mancanza di credibilità.
E non serve attendere tre gradi di giudizio per dire che tutto questo degrado della classe politica di governo in Sicilia è moralmente e politicamente inaccettabile.
Schifani è circondato da indagini, procedimenti, rinvii a giudizio che coinvolgono governo, Ars e maggioranza,con numeri inammissibili.
E invece di scusarsi con i siciliani per il fango che soffoca la Regione, attacca le opposizioni. Siamo al sovvertimento dei valori: chi dovrebbe garantire trasparenza resta incollato alla poltrona e si indigna pure.»
E il danno non è solo istituzionale ma sociale: questo spettacolo indecoroso alimenta sfiducia, rassegnazione, emigrazione. I. nostri giovani migliori scappano da questa terra, perché non sperano più.
I siciliani non meritano una classe politica che pensa solo a sopravvivere tra scandali e processi.»
«E Meloni? Non dice nulla?
Per molto meno il Governo Meloni ha sciolto consigli comunali in Sicilia: da ultimo Paternò. Ma davanti a un Parlamento ed un Governi regionale zeppo di indagati e rinviati a giudizio, non si muove nulla. Servono i caschi blu dell’ONU? Meloni è forse meno ispirata da Paolo Borsellino quando la crisi riguarda la sua area politica?
La premier eserciti le sue prerogative. Lo Statuto siciliano è stato calpestato. Proponga al Presidente della Repubblica lo scioglimento dell’Assemblea regionale ai sensi dell’art. 126 della Costituzione. Questo Parlamento non ha più credibilità per governare la Sicilia per altri due anni. Basta cinismo. Basta ipocrisie.
Altro che festeggiare l’approvazione in Senato della norma del deputato supplente a Palazzo dei Normanni. Aumentano il numero dei costi della politica aumentando le poltrone. Prima facciano pulizia.