Palermo – “L’uccisione di Sara Campanella sorprende tutti, perché l’assassino non era l’ex fidanzato o l’ex compagno, ma uno sconosciuto che aveva deciso che un ‘no’ doveva diventare un ‘sì’. La violenza contro le donne oggi si nasconde in comportamenti che la narrazione comune fatica a decifrare. Segnali psicologici, relazionali, emozioni distorte che soltanto i professionisti riescono a decifrare. Per questo, come ha sottolineato la mamma di Sara, oltre alle famiglie, alle scuole e agli oratori, oggi bisogna investire sulla salute mentale, perchè prevenire il disagio psichico può diventare l’unica e la più rapida arma da mettere in campo per affrontare il problema dei femminicidi”. Lo ha detto Marianna Caronia, deputato regionale di Noi Moderati, presidente della commissione Biblioteca dell’Ars, che ha promosso il convegno “Oltre il cliché: come riconoscere e prevenire il nemico invisibile. Nuove forme, stesse radici nella violenza di genere”, che si è svolto oggi pomeriggio a Palazzo Reale, alla presenza di Maria Concetta Zaccaria, mamma di Sara Campanella e presidente dell’associazione intitolata alla figlia, la studentessa di Misilmeri del corso di laurea triennale in Tecniche di laboratorio biomedico dell’Università di Messina, uccisa il 31 marzo scorso dal collega Stefano Argentino.