Sosteniamo lo sciopero operaio del 16 ottobre!
Dopo mesi di promesse fumose e non mantenute di risanamento aziendale e ambientale con il passaggio alla decarbonizzazione, ora siamo al dunque.
La proposte di acquisto pervenute o delineano una vendita secondo lo “spezzatino”, o comportano un acquisto gratis dell’intera azienda in cambio di un enorme sacrificio occupazionale: 7.000 esuberi su 10.000, senza contare quanto accadrebbe ad altre migliaia di operai dell’indotto.
Rimarrebbero solo 2.000 operai a Taranto e 1.000 tra Genova e Novi ligure.
Con la vendita a pezzi la sorte dei lavoratori non è meno incerta.
E’ ora di dire basta. Basta illusioni, false promesse, rimpalli, attendismo, collaborazionismo.
Il ritiro del bando non è sufficiente. Ora non servono altre parole ma fatti concreti. Si è già perso troppo tempo. Gli operai siderurgici e la popolazione di Taranto e Genova hanno già dato.
La controparte governativa, sorda e cieca di fronte alle esigenze dei lavoratori, va inchiodata con la lotta alle sue responsabilità. La lotta deve diventare apertamente politica per esigere interventi urgenti e risolutivi.
L’occupazione operaia deve essere completamente mantenuta con garanzia per il futuro, i salari aumentati, la fabbrica risanata e dotata di nuovi impianti non inquinanti, lo “spezzatino” non deve passare. Costi quel che costi!
In questi anni ministri e manager non hanno fatto che ripetere che la siderurgia è strategica. Ebbene, per salvarla si trovino i fondi tassando profitti, rendite, grandi patrimoni.
Non venissero a chiedere ancora sacrifici ai lavoratori, che ne hanno fatti fin troppi per salvare i profitti dei padroni.
Di fronte al disastro annunciato finalmente i sindacati di categoria si sono decisi a proclamare lo sciopero di tutti i siti ex Ilva il 16 ottobre, con corteo, preceduto da assemblee in fabbrica.
Deve essere una giornata di mobilitazione dura e visibile nell’intero paese.
Facciamo appello all’adesione totale allo sciopero e all’unità di lotta, mettendo da parte questioni di sigla. Tutti allo sciopero e in piazza! La classe operaia ha la forza per imporre i propri interessi e diritti!
Costruiamo alla base gli organismi proletari necessari (comitati) perché allo sciopero non segua un altro periodo di attesa, ma vi sia un seguito fatto di mobilitazione adeguata, permanente e incalzante.
Il fallimento di Acciaierie d’Italia è il fallimento della borghesia e dei suoi servi. La classe operaia avanzi nella lotta la propria alternativa di potere. Gli operai a Palazzo Chigi!
13 ottobre 2025
Organizzazione per il partito comunista del proletariato