Sdegno e preoccupazione, sono i sentimenti che suscita il convegno che prende il via oggi ad Udine sulla questione Uranio Impoverito. In una regione tra le più colpite con oltre 400 famiglie interessate malati che combattono contro la malattia e nei Tribunali, un giornalista che mai si è interessato fino ad ora della questione, un ex Ministro che è stato devastante per la questione uranio facendo saltare, durante il suo fortunatamente breve periodo a capo del Dicastero l’unica proposta di legge seria ed efficace prodotta dall’ultima commissione parlamentare d’inchiesta a guida dell’On. Gianpiero Scanu, un ex militare (probabilmente l’unico) che non ha avuto la necessità di ricorrere in giudizio per ottenere dei risarcimenti nonostante la differenza di patologia e storia lavorativa rispetto a tutti gli altri malati, avvocati che, quando la giurisprudenza era ormai consolidata al TAR Lazio di competenza, hanno chiesto ed ottenuto il cambio di giurisdizione costringendo a ricominciare daccapo tutti gli aventi diritto e facendo il gioco del Ministero della Difesa che ha avuto la possibilità di azzerare quanto giuridicamente maturato fino a quel momento, affrontano un argomento delicato sollevato dall’Osservatorio Militare 24 anni fa. Giusto parlarne, giusto affrontare l’argomento, ma andrebbe fatto con persone consapevoli e conoscitori della materia. Dalle voci oggi al tavolo di Udine abbiamo ascoltato storie inverosimili e poco credibili, delle affermazioni giuridiche al limite del ridicolo e, soprattutto, delle proposte politiche fatte a suo tempo dall’Ex Ministro Trenta che furono avvertite come uno schiaffo in faccia a chi stava soffrendo e combattendo contro la malattia e la burocrazia. La kermesse di oggi in scena a Udine non solo conferma che anche il tema dell’uranio impoverito viene affrontato “al contrario” ma la cosa che più fa male è che viene svolto in una terra, quella friulana che se è anche tra le più colpite, è anche la Regione che ha visto il primo Deputato nazionale avere il coraggio di chiedere ed istituire la prima commissione parlamentare On. Eduard Ballaman, ed il primo Presidente di Commissione, On. Paolo Franco. Ovviamente non è una questione politica, in quella commissione determinante fu l’apporto dell’On. Gigi Malabarba che fu tra i migliori oppositori della forte componente trasversale compatta e determinata nel tentare di bloccare la verità e lottare per nascondere tutto. Non ci riuscirono e da quel momento furono quattro le Commissioni parlamentari, tre le Commissioni Mandelli, due le commissioni della Difesa e, tra le commissioni della Difesa, la commissione SIGNUM che nasce per esaminare gli effetti dei bombardamenti all’uranio in Iraq fino a poi negare se stessa quando, una volta dimostrato che fu utilizzato uranio anche in Iraq, ne negò l’utilizzo ignorando addirittura gli allarmi che provenivano dal Comando Italiano in Iraq all’epoca guidato dal Gen. Roberto Vannacci. Sdegno per l’ennesimo schiaffo che arriva alle centinaia di famiglie friulane interessate, una manifestazione che più che servire al problema lo utilizza come passerella o trampolino per lanciarsi o provare a rilanciarsi nel mondo della politica. I numeri che spesso sentiamo da questi signori non corrispondono a quanto raccolto, aggiornato e seguito dall’Osservatorio da oltre venti anni, la affermazioni in merito al ddl proposto dall’allora ex Ministro Trenta si basa su un equivoco che solo gli addetti ai lavori possono chiarire: il riconoscimento diretto della patologia avrebbe riconosciuto in modo diretto la causa di servizio e non l’indennità di vittime del dovere ma, soprattutto, non avrebbe individuato i responsabili e non avrebbe fornito gli strumenti idonei alla tutela, previsti dal diritto dei lavoratori, per difendere coloro che continuavano ad essere impiegati. L’Osservatorio prende le distanze da quanto sarà detto, si scusa con le famiglie interessate, si indigna con l’ennesima attuazione della logica della teoria del kaos in cui il sistema migliore per impedire la verità è quello di indicare tante, false verità con motivi e ragionamenti caotici o peggio pietosi che creano più dubbi e rendono invisibili le radici della verità.
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3 Ottobre 2024