Domani dalle 20.30 nella Chiesa di San Carlo appuntamento con la serata di premiazione dei DIG Awards 2024 che, anche quest’anno, ha attirato una partecipazione record di circa 400 opere candidate da tutto il mondo. Tra gli ospiti della giornata Meron Rapoport, giornalista delle testate israeliane di opposizione +927 Magazine e Local Call
Prosegue fino a domenica DIG Festival con i suoi J’accuse. Numerosi i DIG talk pubblici dedicati a temi delicati e importanti quali l’indagine dei disastri ambientali in Europa, gli estremismi e i nuovi fascismi, gli scenari di guerra a Gaza e in Ucraina, le disuguaglianze sociali e civili, la criminalità organizzata, l’intelligenza artificiale e il futuro di Internet, l’attacco alla libertà di informazione.
In particolare domani alle 12 presso il Teatro del Collegio San Carlo si parla de “L’oppressione digitale della Palestina. Sorveglianza e IA dall’occupazione alla guerra”, con l’attivista digitale e ricercatrice Mona Shtaya, Nour Abuzaid (senior researcher Forensic Architecture), la giornalista Laura Carrer, l’editorialista +972 e direttore Local Call Meron Rapoport e la giornalista Sylke Gruhnwald.
Alle 17 presso il Complesso San Paolo, Cortile del Leccio: “La frontline del clima che cambia. Il caso Italia tra impatti e responsabilità” con Silvia Lazzaris (giornalista e documentarista),Eva Pastorelli (ReCommon), Fabio Lo Verso (giornalista),Marco Cortesi (attore e regista) e Federico Sardo(direttore editoriale Quants Magazine).
Alla stessa ora presso il Teatro del Collegio San Carlo “Piazze, lacrimogeni e hashtag. Un atlante delle proteste di tutto il mondo” con Maria Chiara Franceschelli (autrice e ricercatrice), Fernanda Odilla (ricercatrice), Jake Hanrahan (giornalista e fondatore Popular Front), Constantin Simon (giornalista), Leila Belhadj Mohamed (giornalista).
Sabato è soprattutto la giornata dei DIG Awards: il concorso cinematografico che premia i migliori documentari e podcast di giornalismo investigativo e che ha saputo affermarsi negli anni diventando un punto di riferimento a livello internazionale, premiando e valorizzando il lavoro dei freelance, ma anche di grandi broadcaster internazionali come BBC, Al Jazeera, Le Monde e tanti altri. Anche quest’anno il concorso ha attirato una partecipazione record, con circa 400 opere candidate da tutto il mondo, tra le quali sono stati selezionati 25 documentari e 6 podcast finalisti per concorrere nelle categorie Investigative (long e medium), Reportage (long e medium), Shorts, Audio e Podcast. Dalle 20.30 nella Chiesa di San Carlo appuntamento con la serata di premiazione “DIG Awards 2024”, durante la quale verranno premiati i migliori documentari e podcast di giornalismo investigativo. I premi saranno decisi dalla giuria internazionale di DIG, in cui siedono autori e produttori dei maggiori brand del giornalismo di inchiesta e del documentario al mondo. Associazione DIG – ETS quest’anno porta a Modena nella veste di presidente della giuria 2024 Paul Radu, giornalista investigativo rumeno; è il cofondatore dell’Organized Crime and Corruption Reporting Project (OCCRP), per il quale lui e Drew Sullivan hanno ricevuto il premio speciale dall’European Press Prize. È anche uno dei fondatori del Centro rumeno per il giornalismo investigativo.
Paul Radu presiede una giuria che si conferma di altissimo profilo: si tratta di rappresentanti di alcune delle più importanti realtà del giornalismo mondiale e di autori e autrici di documentari di primissimo piano che si sono distinti per l’eccellenza giornalistica del loro lavoro. Accanto a un giurato storico come il francese Marco Nassivera (2015-2019, e poi ancora nel 2022 e 2023), approdano a DIG 2024 altri membri prestigiosi: Rivkah Brown è reporter e redattrice per la testata indipendente britannica Novara Media; Manisha Ganguli, investigations correspondent per il Guardian, pluripremiata giornalista e documentarista (vincitrice di due Amnesty Awards), esperta di tecniche OSINT; Gabriela Manuli, vicedirettrice del Global Investigative Journalism Network (GIJN), un’associazione di 235 organizzazioni non profit in 89 Paesi che si dedicano al giornalismo investigativo; Axel Björklund, giornalista e documentarista investigativo svedese, responsabile di Uppdrag granskning (“Missione Inchiesta”), il programma televisivo di giornalismo investigativo più conosciuto di Svezia; Benedetta Argentieri, giornalista, scrittrice e regista di documentari che da dieci anni lavora in Medio Oriente, scrivendo di guerra e concentrandosi sulle donne e le loro lotte; Mouhssine Ennaimi è un regista e produttore, vincitore di un Emmy Award; Francesco Merini, regista, ha diretto numerosi documentari che hanno partecipato a decine di festival nazionali e internazionali. Saranno loro, sotto la guida del Presidente Paul Radu, ad assegnare i DIG Awards 2024 nelle categorie video e il DIG Pitch.
DIG Festival dà sempre maggiore risalto anche alla categoria audio, allestendo una giuria composta da membri altrettanto prestigiosi di comprovata esperienza internazionale, che premieranno i migliori podcast e le opere di audiogiornalismo investigativo tra centinaia di candidature: il giornalista e podcaster Angelo Miotto, Francesca Zanni, giornalista e podcaster, Adèle Humbert, giornalista investigativa francese, l’autore e designer di podcast Jonathan Zenti, l’autrice e curatrice di RadioRai Giulia Nucci.