Mancano pochi mesi e Agrigento sarà dichiarata capitale italiana della cultura: sono in tanti a chiedersi se veramente la nostra città sarà all’altezza del ruolo e se invece non andiamo verso un flop di tipo internazionale viste le condizioni disastrose in cui versa la nostra realtà. Certamente, se osserviamo l’andazzo generale,sarebbe più appropriato il titolo di Capitale dei venditori di fumo nel quale settore i nostri politici da sempre sono stati dei veri fuoriclasse.Uno dei cavalli di battaglia tutto fumo per eccellenza è stata ed è la vicenda dell’acqua, da settanta anni dalle nostre parti si parla di questo argomento e si sono imbastite fior di campagne elettorali su questo argomento; si sono succedute intere generazioni di politici che hanno dichiarato ripetutamente “risolveremo il problema dell’ acqua”. E mentre nelle megalopoli di mezzo mondo scorre dai rubinetti acqua corrente h24, in questa piccola cittadina siciliana ancora si parla del dramma della crisi idrica, di turnazione da sesto mondo con costi elevatissimi da definire talvolta come delle vere e proprie rapine e addirittura di assenza completa di erogazione con ritorno alle autobotti che di questi tempi imperversano e fanno affari d’oro.A volte penso che ad Agrigento si sia sperimentato un “metodo politico” che ha dato frutti incredibilmente copiosi a chi ha saputo utilizzarlo e che sia stato esportato come format a livello nazionale; Ad Esempio, il Berlusconismo è stato un esempio di come il fumo negli occhi possa essere un ottimo sistema per avere risultati elettorali eccezionali giocando sulle speranze e sulle illusioni create ad arte e a volte a orologeria.Adesso che i carrozzoni politici sono subentrati nella gestione privata delle risorse idriche, nonostante un referendum del 2011 decretava una volontà di rendere pubblica la gestione dell’acqua, si parla da decenni di nuova rete idrica della quale ancora non sono nemmeno iniziati i lavori anche se qualche politico ha iniziato a promettere e a giurare di impegnarsi.Un altro grande segnale di fumo lo identifico nella illusione che Agrigento abbia uno scalo aereo; sono fermamente convinto che sia una infrastruttura di importanza vitale per il nostro territorio, ma anche qui da svariati decenni se ne parla, ma di concreto si è visto meno di nulla; alcuni ricorderanno che durante il mandato di un ex presidente della provincia, addirittura esisteva sull’elenco del telefono il numero del “centralino aeroporto” e di come tanti politici vecchi e nuovi abbiamo dichiarato apertamente di essere tutti d’accordo.Di fatto però il nulla e nessun progresso.Adesso addirittura si sono spinti oltre, è di qualche mese fa la creazione di una spa Aeroporto di Agrigento con annesso CDA, creata per amministrare una struttura totalmente inesistente; vogliono farci credere di essere un gruppo di liberi cittadini che si stanno impegnando, ma è di pochi giorni fa la notizia che stanno chiedendo un contributo dei sindaci per recuperare le ingenti spese(si parla di oltre 750,000 euro) che questi soggetti privati avrebbero già sostenuto; e’ evidente che dietro di loro si muovono i soliti politici e politicanti in cerca di visibilità, tutti intenti semplicemente a spartirsi la torta di tanti soldi pubblici prospetticamente in arrivo.E’ tempo che gli agrigentini si svegliano dal solito torpore e inizino seriamente a fare sentire la propria voce specialmente nei riguardi di chi, ancora oggi, specula sui bisogni e i sacrosanti diritti dei cittadini.E’ tempo di una seria rivoluzione culturale, radicale, profonda, altro che capitale della cultura. 2025.Giuseppe Cattano
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