“La scarsità di acqua in Sicilia sta raggiungendo livelli allarmanti. Il capo del dipartimento della protezione civile e della cabina di regia per l’emergenza siccità in Sicilia, Salvo Cocina, ci ha fatto sapere che gli invasi sono al 25%, un minimo storico, ed entro luglio la situazione potrebbe peggiorare.
I primi inquietanti segnali ci sono stati a gennaio, per poi continuare nei mesi successivi, tanto che il 6 maggio viene chiesta e ottenuta l’emergenza nazionale.
Oggi Cocina precisa che sull’irriguo la partita è persa in partenza. I bacini dell’idropotabile hanno gravi problemi di esaurimento. Il Fanaco, che alimenta Agrigento e Caltanissetta, finirà l’acqua tra pochi giorni.
È una situazione inaccettabile che lede un diritto umano universale, quale è l’accesso all’acqua potabile, soprattutto per i soggetti fragili. È una situazione di pericolo per la popolazione per via degli incendi, per le imprese che si vedono bloccate le attività produttive.
Con i terreni agricoli desertificati, il bestiame che muore di sete, i turisti che scappano, sarebbe stato da irresponsabili rigettare la richiesta di adottare nel più breve tempo possibile provvedimenti urgenti e non più differibili, anche attraverso ordinanze della protezione civile, per garantire l’approvvigionamento immediato di acqua, con ogni mezzo utile a dare sollievo alla popolazione.
E questo è solo l’anticipo dell’autonomia differenziata perché oggi ci possiamo rivolgere al Governo, domani ogni Regione farà da sé e solo chi avrà le risorse necessarie potrà proteggere la propria popolazione”.
Lo dichiara in Aula alla Camera la deputata del Movimento 5 Stelle Ida Carmina, durante la votazione degli Ordini del Giorno al Dl Coesione.