Nella pittoresca città di Gaeta, un antico loculo privato è diventato il fulcro di una controversia legale. Situato nella Cappella di Santo Stefano, custodisce le spoglie di Paolo Piselli e Maria Nardella, antenati della Sig.ra Civita Piselli. La donna si è trovata a pagare indebitamente un canone di concessione per un loculo funerario che, di diritto, le apparteneva già. A rappresentare la signora, l’Avvocato Fabio Maria Vellucci
Il fatto
La questione trae origine dalla proprietà di un loculo situato nella Cappella di Santo Stefano, all’interno del cimitero cittadino di Gaeta. .
Originariamente sotto l’egida di un Ente Ecclesiastico, la cappella è stata trasferita al Comune di Gaeta nel 1995. Nonostante ciò, il loculo in questione rimane su suolo tecnicamente privato, ma utilizzato come parte del cimitero cittadino.
Antefatti legali
Secondo la normativa vigente, i cimiteri particolari , compreso quello del Comune di Gaeta, sul cui suolo, su cui insiste la Cappella di Santo Stefano, come tutti i loculi ubicati all’interno di altre Cappelle di ex Confraternite Religiose, sono riconosciuti e regolamentati dal codice civile e da disposizioni successive. Il loculo in questione è stato assegnato in concessione perpetua agli avi di Civita Piselli, risalenti al 1938, con una durata che dovrebbe essere ultranovantanovennale.
Il contratto contestato
Nonostante la storia documentata della proprietà privata del loculo, nel 2004 il Comune di Gaeta ha emesso un contratto di concessione per l’uso del loculo a Civita Piselli, richiedendo un pagamento annuale.
Questo contratto è stato firmato ingiustamente, senza tener conto della proprietà preesistente della famiglia Piselli. L’importo richiesto, Euro 645,85, è stato versato dalla donna, nonostante il suo diritto di possesso già consolidato.
Il ricorso
Questo paradosso giuridico ha portato la Sig.ra Piselli a chiedere non solo la restituzione dei pagamenti effettuati, ma anche l’annullamento della scrittura privata di concessione. Rappresentata dall’avvocato Fabio Maria Vellucci, la pensionata ha agito presentando un atto di citazione al Giudice di Pace di Gaeta nel 2015.
Il verdetto atteso dall’Ufficio del Giudice di Pace di Gaeta non solo potrebbe ristabilire la giustizia per Civita Piselli, ma anche chiarire le procedure amministrative che circondano la gestione dei cimiteri locali.
In attesa della decisione del tribunale, Civita Piselli continua a lottare per il suo diritto di proprietà, un diritto che ritiene essere stato indebitamente messo in discussione da un atto amministrativo errato e non conforme alla legge.
Quer pasticciaccio brutto del cimitero di Gaeta
Il Cimitero di Gaeta, rappresenta un crocevia di storia, normativa e controversie giuridiche che affondano le radici nei secoli passati e si riverberano fino ai nostri giorni.
L’apposita legge italiana, richiamata dall’articolo 824 del Codice Civile e dal Decreto Legislativo 285/1990, stabilisce che i cimiteri, se appartenenti ai comuni, rientrano nel regime del demanio pubblico. Tuttavia, esistono eccezioni per i cimiteri particolari, costruiti su suoli privati prima del 1933, data di entrata in vigore del Testo Unico delle Leggi Sanitarie. Questi luoghi di pace rimangono sotto la vigilanza dell’autorità comunale.
Contesto storico: da Napoleone a oggi
L’editto di Saint Cloud, emanato nel 1806 da Napoleone Bonaparte per i territori sotto il dominio napoleonico in Italia, rivoluzionò le pratiche di sepoltura. L’editto stabiliva che i cimiteri dovessero essere situati al di fuori delle mura cittadine, organizzati dai comuni. In Italia meridionale, la legge del Regno delle Due Sicilie del 1817 permetteva ai comuni di stabilire i propri cimiteri su qualsiasi terreno pubblico o privato, compensando i proprietari privati per l’uso del terreno. E oggi?
Situazione attuale
In tutta questa intricata faccenda, l’avvocato Antonio Funari, consulente legale per il Comune di Gaeta, ha giocato un ruolo importante. Un parere reso dal legale su incarico di una delibera comunale (G.C. n. 27/1995) conferma che nel 1841 tale Vincenzo Treglia concesse il suo terreno in enfiteusi perpetua al Comune di Gaeta per la creazione del cimitero cittadino, in cambio di un canone annuale.
Utile precisare che l’enfiteusi è un istituto giuridico del diritto civile italiano che riguarda l’uso di un terreno di proprietà altrui. In base a questo contratto, il proprietario (concedente) concede a un’altra persona (enfiteuta) il diritto di utilizzare il terreno per un lungo periodo di tempo, spesso perpetuo o per molti anni. In cambio, l’enfiteuta si impegna a migliorare il terreno e a pagare un canone periodico.
Oggi, il Cimitero di Via Garibaldi a Gaeta si presenta come un complesso eterogeneo. Una parte è storico-monumentale, vincolata dalla legislazione del 1939, mentre un’altra parte era originariamente di proprietà delle Confraternite Religiose del XVIII secolo. Nel 1994, alcune di queste aree furono acquisite (senza titolo pubblico) dal Comune di Gaeta, mentre una parte restante è utilizzata come area lapidea e sepolturale.
Controversie attuali e le class actions
Le controversie attuali riguardano principalmente le concessioni cimiteriali. Tantissimi loculi all’interno delle cappelle del cimitero sono stati oggetto di concessioni trentennali, con tariffe e diritti di segreteria applicati ogni trent’anni. Tuttavia, alcuni loculi non hanno titolari definiti, e vi sono dubbi sulla legittimità delle tariffe e della tassa sui rifiuti (TASI) applicate dal Comune.
Recentemente, il Ministero dell’Interno avevo risposto ad una interrogazione parlamentare, laddove, il Comune di Gaeta aveva confermato l’esistenza di un rapporto enfiteutico sul terreno del cimitero, complicando ulteriormente la situazione amministrativa in cui versa il Comune. Ciò ha spinto l’avvocato Fabio Maria Vellucci a intraprendere azioni legali contro il Comune di Gaeta, sottolineando presunte appropriazioni indebite e irregolarità nella gestione delle tariffe cimiteriali.
Insomma, il Cimitero di Gaeta rappresenta non solo un luogo di riposo, ma anche un nodo intricato di storia e diritto e di interessi. Le questioni legali e normative che lo circondano continuano a suscitare dibattiti e azioni legali, con implicazioni significative e gravi per i cittadini e l’amministrazione pubblica locale.