Ugl:” Inammissibile che a pagare costi mercato, siano lavoratrici e lavoratori”.
“Inviata comunicazione via pec ad alcune tra le più importanti stazioni appaltanti nell’ambito di gare di servizi di customer care in outsourcing (tra le quali Poste Italiane, Enel Energia, Sogei, Hera, Consip), perché Assocontact, associazione datoriale che rappresenta una parte della filiera dei contact center, ha inoltrato nei giorni scorsi alle organizzazioni sindacali di settore una lettera nella quale ha dichiarato la volontà di non riconoscere più il Ccnl Telecomunicazioni come contratto di lavoro di riferimento a far data dal prossimo 1° agosto, senza indicare peraltro quale altro contratto intenda applicare”.
Lo comunica in una nota Stefano Conti, Segretario Nazionale Ugl Telecomunicazioni.
Per il sindacalista,”si tratta di una scelta errata, visto che il settore necessita, a maggior ragione in questo momento, di stabilità, di regole certe e condivise. Non è ammissibile che, ancora una volta, a pagare i costi di ulteriori storture del mercato siano lavoratrici e lavoratori. Nella lettera abbiamo chiesto alle stazioni appaltanti di verificare se, nei bandi di gara, nei quali è specificatamente prevista l’applicazione del Ccnl Telecomunicazioni, tali aziende risultino aggiudicatarie o in lizza per aggiudicarsi eventuali lotti, al fine di evitare eventuali situazioni che possano generare dumping contrattuale. Il mancato rispetto del Ccnl di riferimento comporta ricadute negative in termini di occupazione e di diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che non possiamo assolutamente permettere, specialmente quando la platea è formata in maggioranza da donne e da operatori prevalentemente part time”, conclude Conti.