L’iniziativa, partita lo scorso fine settimana con dieci nuove sterilizzazioni, viene da lontano e comprende non soltanto la sterilizzazione dei cani randagi e vaganti, ma anche la loro identificazione e il relativo affidamento, unito a un’operazione di informazione verso cittadini e turisti. “A oggi”, spiega una delle volontarie LNDC presenti sull’isola, “i cani rimasti propriamente randagi sono tre. Il lavoro che stiamo facendo è su quelli di proprietà che vivono però liberi sull’isola e che, se non microchippati e sterilizzati potranno fare nuove cucciolate che alimenterebbero un ulteriore randagismo”. Piera Rosati, presidente nazionale LNDC Animal Protection: “Questi sono gli unici strumenti per prevenire il randagismo, tutelare la vita degli animali e assicurare una buona convivenza con gli altri abitanti, soprattutto in un territorio piccolo e isolato come questo”
Agrigento, 22 febbraio 2024 – Nel sud Italia e nelle isole il randagismo è un fenomeno che da tempo affligge i territori e, soprattutto, mette a rischio la vita e il benessere degli animali. A Lampedusa, un paio di anni fa, ci furono diversi casi di avvelenamento ai danni di cani randagi che evidentemente infastidivano qualcuno che decise in questo modo di “risolvere il problema”, compiendo un gesto orribile e un grave reato purtroppo rimasto impunito.
Da diverso tempo, però, una delegazione di volontari LNDC Animal Protection – in collaborazione con la Sezione LNDC di Varese – ha cominciato a interessarsi alla situazione e ad operare per la tutela di questi cani, riducendo in tre anni il randagismo di cani e gatti sull’isola del 50% fino ad arrivare a oggi, dove i randagi veri e propri sono rimasti solo tre, ma resta il lavoro di sterilizzazione e microchippatura per tutti gli altri cani che appartengono a qualche abitante, ma che vagano “come randagi” per l’isola riproducendosi, se non sterilizzati, dando così potenzialmente il via a nuovi fenomeni di randagismo.
In questi anni i volontari LNDC hanno seguito con grande impegno ogni animale, curando e accudendo i numerosi randagi che da allora non sono più tali ma sono stati in grande parte regolarmente identificati: la responsabilità di molti di loro è ora ufficialmente della persona specifica che ne era già proprietaria, oppure sono stati affidati a persone terze e responsabili, che se ne prendono cura come meritano. Per portare a compimento il lavoro di questi anni il nazionale di LNDC Animal Protection ha messo in atto la campagna di sterilizzazione “Randagismo zero” partita lo scorso week end, che ha permesso di sterilizzare 10 cani, già regolarmente identificati e affidati, in collaborazione con un veterinario locale e un veterinario ASP che lavora anche come libero professionista.
“Il problema che stiamo affrontando oggi è dato principalmente dai cani vaganti di proprietà ma non ancora microchippati, che devono ancora essere sterilizzati e che possono quindi accoppiarsi e fare cuccioli”, spiega Eletta Cirillo, volontaria LNDC in campo a Lampedusa insieme a un’altra decina di colleghi. “Al momento ci sono ancora una decina di cani da identificare e sterilizzare. Se avessimo altre cucciolate la situazione sull’isola tornerebbe punto a capo con altri 50-60 cuccioli che vagherebbero per l’isola diventando selvatici. Per quanto riguarda i gatti”, conclude la volontaria, “ce ne sono circa 500 in tutta l’isola e 200 nel centro abitato, tutti randagi. Nell’ultima campagna fatta a novembre scorso nel abbiamo sterilizzati 140 e anche su questo fronte stiamo proseguendo”.
L’operazione di sensibilizzazione di cittadini e turisti su questo tema, infine, procede anche grazie al lavoro della fotografa Chiara Bracale, membro del direttivo di LNDC Animal Protection Sezione di Varese e finalista del concorso “International Pet Photographer of the Year – Sezione “Documentary” con lo scatto di Leo, uno dei cani di quartiere, accudito e amato da tutta l’isola e dalle volontarie LNDC mancato nel 2022. Le sue foto sono diventate a settembre 2023 delle cartoline, vendute sull’isola, per dare un messaggio chiaro a cittadini e turisti: i cani di Lampedusa sono curati e seguiti e non presentano in alcun modo un pericolo.
“Siamo molto orgogliosi della partenza della Campagna ‘Randagismo zero’ e del lavoro portato avanti in tutto questo tempo dai nostri attivisti e voglio ringraziarli pubblicamente per il prezioso contributo che stanno dando per prevenire la nascita di nuove cucciolate che rischierebbero di andare a incrementare il numero di animali randagi e vaganti, con il concreto pericolo che possa succedere loro qualcosa. La prevenzione del randagismo è fondamentale ovunque, ma a maggior ragione in un territorio piccolo e isolato come Lampedusa, dal quale gli animali non possono allontanarsi nemmeno volendo e per questo si corre il rischio del sovrappopolamento in pochissimo tempo. Gli unici strumenti per evitare che questo succeda sono l’identificazione e la registrazione degli animali presenti e la loro sterilizzazione, cosa che stiamo facendo con molta attenzione. Continueremo così per tutelare la vita degli animali e assicurare una buona convivenza con gli altri abitanti dell’isola”, commenta Piera Rosati, Presidente nazionale LNDC Animal Protection.