L’Organizzazione chiede alle Nazioni Unite, alle Organizzazioni internazionali e ai governi di rispondere alle preoccupazioni dei bambini e di fornire loro il sostegno di cui hanno bisogno.
I bambini rifugiati di tutto il mondo temono la discriminazione e l’esclusione dalla scuola, la violenza nei campi e nella comunità e vogliono avere voce in capitolo sul loro futuro. È quanto emerge da un sondaggio realizzato da Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro – e da Initiative for Child Rights in the Global Compacts.
Il sondaggio – pubblicato in Our Call for Answers: Children’s manifesto to the Global Refugee Forum 2023[1] e lanciato oggi al Global Refugee Forum 2023 di Ginevra – ha coinvolto 434 bambine e bambini rifugiati provenienti da 11 Paesi di Africa, America Latina, Europa orientale e Medio Oriente. Dall’indagine sono emerse preoccupazioni comuni a tutte le culture, con i bambini che hanno indicato gli abusi o l’esclusione dall’istruzione come il loro principale motivo di stress. I bambini hanno anche riferito di sentirsi insicuri nei campi profughi e di temere violenze sessuali e fisiche nei confronti delle ragazze.
Molti dei bambini che hanno partecipato al sondaggio hanno parlato di una profonda frustrazione nei confronti di chi si prende cura di loro e delle istituzioni, nonché delle barriere che ostacolano la loro capacità di influenzare le decisioni, come quelle linguistiche, la mancanza di accesso alle autorità locali, le barriere attitudinali, le disparità di genere e la discriminazione. Hanno anche parlato di opportunità che sono state loro negate, come la possibilità di contribuire con idee per migliorare i programmi scolastici, aumentare la sicurezza nei campi e nelle comunità ospitanti e organizzare attività per difendere i propri diritti.
“I bambini rifugiati sono bambini. Hanno le stesse speranze e gli stessi sogni dei bambini di qualsiasi altro posto, ma anche paure e vulnerabilità ancora maggiori, a causa di ciò che hanno vissuto fuggendo dai loro Paesi d’origine”, ha dichiarato, al Global Refugee Forum, Inger Ashing, Direttrice generale di Save the Children International.
“Questi bambini meritano il diritto di essere ascoltati e di vedere affrontati i loro problemi. Le loro voci non solo devono far parte della discussione, ma devono essere in prima linea nelle discussioni e nelle decisioni che riguardano il loro futuro. I bambini ci hanno detto che sperano che la loro partecipazione a questo Forum porti a un miglioramento della vita dei bambini rifugiati. Si aspettano che le agenzie delle Nazioni Unite, le Organizzazioni internazionali e i governi rispondano alle loro preoccupazioni e forniscano sostegno. Per questi bambini, il Global Refugee Forum rappresenta una promessa: quella di salvaguardare il loro futuro. Dobbiamo rispettare questa speranza, non schiacciarla ulteriormente”.