Su questo scenario di sanzioni penali nei confronti di giovani amanti, di fedifraghi, di omosessuali e altri uomini (ma soprattutto donne) aventi violato le regole di “buona condotta morale”, vi è da narrare una storia che molto racconta delle consuetudini locali.
È l’alba del giorno 20 del mese d’agosto.
Sarà caldo. Caldissimo, come molti altri giorni di quella estate africana.
Il rumore non lontano delle onde del mare fa da colonna sonora alla sceneggiatura che tra poco seguirà.
Siamo nella spiaggia di Mohammedia, un arenile battuto dall’Oceano Atlantico tra Rabat e Casablanca.
Un luogo di grande e sperduta bellezza, come tanti altri ve ne sono in quella costa e, per questo, un posto giusto per perdersi nella bellezza di un momento d’amore lontano da sguardi indiscreti.
Una vecchia Mercedes è posteggiata davanti a quel mare infinito e puoi pure pensare che dentro quell’auto non vi sia nessuno.
I vetri della vettura, infatti, sono oscurati anche se la legge vieta che possano esserlo.
Tutto ciò che accade dentro un’auto, infatti, non è qualcosa di privato e chi oscura i vetri dà segno di volere nascondere qualcosa che – invece – deve rimanere trasparente agli occhi pantocratori della collettività.
Un uomo ed una donna, non più giovani, sono all’interno di quell’auto.
Non sono una coppia qualunque.
Lui è Moulay Omar Benhammad.
Sposato, padre di sette figli.
Egli ha cinquantatré anni ed è l’uomo forte del Movimento politico marocchino sostenitore dell’unicità morale (chiamiamola così…).
La frangia più ideologizzata della restaurazione etica musulmana tra uomini e donne.
Alfiere politico contro il vizio e la depravazione incombenti sulla società marocchina.
Non sembri, questa affermazione, la tesi radicale di un uomo d’altri tempi perchè Benhammad è professore e cattedratico di studi islamici.
Lei, invece, è Fatima Nejjar, cinquantaduenne, vedova, madre di sei figli e “pasionaria” dell’integrità morale.
È a tutti nota la sua “Fatwa” che impedisce, ai giovani marocchini, le parole d’amore via FaceBook.
Ma il suo radicalismo non si ferma a questo.
In un video diffuso per tutto il Paese, la si ascolta chiarire alle giovani donne che devono evitare di sorridere in pubblico, soprattutto vicine allo sguardo degli uomini, perchè quel sorriso non è altro che “un incitamento alla fornicazione” (testuale nel video…).
Quella coppia nella vecchia Mercedes, quindi, in così poco spazio concentra quanto di più estremista possa registrarsi – nell’anno 2016 – sullo scenario politico del radicalismo religioso marocchino.
Sono un uomo ed una donna che stanno combattendo – senza esclusione di colpi e con un puritanesimo senza eguali – la loro battaglia contro la fornicazione, l’omosessualità, la libertà sessuale delle donne e la “seduttività pervertita della musica occidentale”.
Con l’evidenza delle cose, il sesso ossessiona entrambi e li confonde fino all’odio più profondo.
Tanto li confonde che i due vengono colti, dalla gendarmeria morale di quel luogo, intenti in una evidente “postura sessuale” (“posture sexsuelle” – così è testualmente scritto nel verbale) e vengono arrestati in flagrante delitto di adulterio (“flagrant délit d’adultère”).
Non riferiremo qui i dettagli di quei verbali di gendarmeria in cui si racconta di fazzoletti di carta e di altre utilità da parafarmacia.
I poveri loro corpi anziani, negli atti del processo, diventeranno stendardo della loro stessa miseria sessuale e di loro si farà tritato da macello giornalistico.
I sentimenti dei cittadini marocchini riguardo a questa vicenda vedranno opposti pensieri:
ci sono coloro che hanno perdonato ai due politici la loro ipocrisia in nome dell’Amore che tutto salva.
Altri vi hanno visto – ancora una volta – il vero, giusto, caritatevole sguardo di Allah che, per fortuna dell’uomo, non ha bisogno dei vetri oscurati per riuscire a fare la sua opera di misericordia tra gli umani…
Lorenzo Matassa
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Articolo 490 del Codice Penale del Regno del Marocco: “Ogni persona di sesso differente che, non essendo unita da un rapporto matrimoniale, intrattiene rapporti sessuali è punita con una pena da un mese ad un anno di reclusione”.
Articolo 489 del Codice Penale del Regno del Marocco: “Ogni condotta tendenziosa o contro natura tra due persone dello stesso sesso è punita con la pena da sei mesi a tre anni di reclusione”.
Articolo 491 del Codice Penale del Regno del Marocco: “Ogni persona sposata che si determini all’adulterio è punita con la pena da uno a due anni di reclusione”.