“Ogni uomo confonde i limiti del suo campo visivo con i confini del mondo…“
(Arthur Schopenhauer)
Sapete perchè la Letteratura è qualcosa di assai importante nel permetterci di interpretare gli accadimenti della vita?
La risposta è assai semplice.
Perchè tutto il racconto scritto di ciò che è stato – sia esso romanzo, teatro, poesia o altro ancora – è l’esatta spiegazione di ciò che accade e di quello che, nel futuro, sempre accadrà.
La verità è che l’uomo nulla inventa e nulla muta al destino dei suoi atti.
Alcuni potrebbero definirla come una triste coazione a ripetere, soprattutto negli errori.
Non è un caso, quindi, che al racconto della tragedia della prima guerra mondiale ne sia seguita una seconda in cui uguale dolore e morte si sono replicati.
E non è un caso che, in questi giorni, c’è chi invoca una terza guerra mondiale come se le orribili esperienze delle prime due (ed in generale del passato) non fossero mai esistite.
Si potrebbe obiettare, allora, che la Letteratura non serva in nulla a modificare il percorso delle coscienze e farle agire in modo diverso dal passato.
Sì, forse è così (e così sempre sarà…) fino a quando le sorti dei popoli della terra saranno affidate ad uomini violenti, ignoranti o – peggio ancora – indifferenti al proprio destino.
Con questa premessa – che vale per tante cose del nostro vivere collettivo – provo ad esaminare ciò che è accaduto attorno alla cattura di “IDDU” cercando il collegamento letterario più appropriato.
Non so perchè, ma tutto ciò che ho letto dai giornali in questi giorni mi ha fatto pensare alla straordinaria opera teatrale di Eduardo De Filippo “Le voci di dentro”.
Ne sintetizzo il tema per coloro che non abbiano avuto la fortuna di vederlo allorchè la televisione era ancora in bianco e nero.
Il protagonista è un “apparecchiatore di feste” e vive nel quartiere più popolare di Napoli.
Una notte sogna che i vicini hanno ucciso un suo amico e fatto sparire il suo corpo.
Così al mattino, convinto della realtà di ciò che ha sognato, li fa arrestare salvo poi a comprendere – di lì a poco – il tragico errore.
L’uomo cerca di porre rimedio a ciò che lui stesso ha creato, ma quel che ha messo in moto, in rapida degenerazione, è un meccanismo infernale che svelerà tutte le meschinità della maggior parte degli altri personaggi che si accusano l’un l’altro di qualcosa che esiste solo nei loro pensieri.
Le “voci di dentro” sono, appunto, i sospettosi pensieri che trasformano in nemico il mondo attorno a noi.
Dopo la cattura di “IDDU” si è scatenata una caccia, ancora più grande, alle “voci di dentro” dei tanti protagonisti immaginari della vicenda.
Gente che ha vagato a vuoto per tanti anni e che – pur di non ammettere la propria vacuità – è pronta ad accusare il mondo intero di orribili complicità con lo stragista.
Chissà se mai si sveglieranno dal sogno e dalle loro “voci di dentro”…
Lorenzo Matassa