La notizia di uno stop agli attacchi per fare evacuare in sicurezza i civili ucraini, come annunciato dal ministero della Difesa russo, potrebbe sembrare il primo atto “civile” compiuto dal dittatore di Mosca, se nelle ultime settimane non ci avesse insegnato che dietro le sue parole si nascondono falsità e tradimenti.
Putin è infatti lo stesso Vladimir Putin che poche ore prima di invadere l’Ucraina garantiva di non averne l’intenzione.
Lo stesso Vladimir Putin che dopo l’inizio dell’invasione dichiarava che i civili non avrebbero corso alcun rischio.
Oggi, dopo aver fallito la guerra lampo a seguito della forte resistenza opposta dall’esercito ucraino e dalla popolazione; dopo aver perso centinaia di mezzi e pare diverse migliaia di uomini, si scopre un lato “umano” nell’offrire ai civili ucraini la possibilità di usufruire di corridoi umanitari per allontanarsi in sicurezza dalle zone di guerra.
A nessun analista può sfuggire il rischio che in realtà l’intenzione dello zar sia quello di distruggere le città che oppongono resistenza all’invasione, utilizzando le armi termobariche, dopo che diverse migliaia di cittadini avranno lasciato le loro case.
Se Mosca usasse oggi le famigerate bombe a vuoto, in grado di generare esplosioni ad alte temperature, uccidendo ogni forma di vita per centinaia di metri e colpendo anche chiunque si trovi in bunker e rifugi antiaerei, non v’è dubbio che si tratterebbe di un genocidio che non potrebbe essere ignorato da nessun paese.
Con l’allontanamento dei civili dalle città, Putin otterrebbe due risultati:
- Una minore resistenza all’invasione
- Il poter sostenere di avere utilizzato armi tanto distruttive soltanto contro un esercito “nemico”, poiché tali diventerebbero tutti coloro che hanno deciso di non lasciare le proprie case
Ad avanzare il dubbio che il dittatore russo abbia già schierato sistemi di armi termobariche in Ucraina, è anche il segretario alla Difesa britannico, Ben Wallace, che si è dichiarato preoccupato dal fatto che Putin abbia potuto aver già deciso di utilizzarle.
Già nei giorni scorsi erano stati visti e filmati camion russi che trasportavano sistemi d’arma montati su telai di carri armati T-72, in grado di lanciare missili con testate termobariche.
Forse l’umanità si renderà conto di come un solo uomo possa commettere crimini di questa portata, soltanto quando le città ucraine appariranno completamente vuote delle decine di migliaia di uomini i cui corpi si saranno vaporizzati per effetto delle alte temperature prodotte da questi armamenti eccezionalmente letali.
Fidarsi oggi dello zar, sarebbe come fidarsi di un branco di leoni affamati, accettando di entrare nella loro gabbia disarmati.
Gian J. Morici