Tra gli otto candidati figurano un procuratore generale, sei procuratori e un aggiunto.
Una nomina, quella del nuovo procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo che dovrà prendere il posto di Federico Cafiero De Raho, che non si presenta affatto facile, e che peraltro viene a coincidere con un periodo “turbolento” per le vicende che riguardano la nomina del procuratore di Roma che già tanto ha fatto discutere anche a “colpi di carte bollate”.
Candidati ingiustamente silurati (come nel caso del procuratore generale di Firenze, Marcello Viola), ricorsi (lo stesso Viola e il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi), controricorsi (Michele Prestipino Giarritta, attuale procuratore di Roma, che secondo il Tar e il Consiglio di Stato sarebbe stato nominato in maniera illegittima).
A questo si aggiunge la nomina al vertice della procura di Milano, del successore di Francesco Greco, appena andato in pensione, per la quale è candidato anche il procuratore generale di Firenze Marcello Viola.
Da queste tre nomine, dipenderanno poi altre “nomine calde”, come nel caso della procura di Palermo, la cui partita si aprirà non appena l’attuale procuratore, Francesco Lo Voi, lascerà l’ufficio.
Le candidature alla Procura nazionale Antimafia, hanno confermato alcune delle indiscrezioni delle scorse settimane – o mesi – come nel caso di quelle del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, e procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, ma anche quella inattesa del procuratore generale di Firenze Marcello Viola, che avevamo anticipato appena due giorni fa, così come avevamo anticipato nello stesso articolo quella del procuratore di Napoli, Giovanni Melillo.
Sia Viola che Melillo hanno atteso l’ultimo istante prima di presentare le loro candidature.
A queste candidature si aggiungono i nomi di altri tre procuratori Carmelo Zuccaro (Catania), Maurizio De Lucia (Messina), Leonardo Leone De Castris (Lecce), e una candidatura interna alla Dna, quella di Giovanni Russo, attualmente procuratore aggiunto.