La casa di produzione Fuoririga ha realizzato un nuovo documentario su Civita di Bagnoregio. Immagini eccezionali sul centro laziale con interviste e notizie sulla trasformazione del piccolo borgo che è ora candidato a diventare sito dell’Unesco. Un sigillo che proietterebbe Civita tra i luoghi d’interesse turistico e culturale mondiali. Ne è venuto fuori un ritratto a tratti inedito e straordinario. Luca Costantini del Museo Geologico e delle frane ha spiegato tecnicamente cosa è avvenuto a Civita di Bagnoregio e quale futuro aspetta il piccolo centro. Una parte della troupe di Fuoririga era composta da viterbesi, a effettuare le riprese a Bagnoregio sono stati i fratelli Francesco e Roberto Tossini, titolari dell’agenzia Fotoclick, che da diversi anni, da Caprarola, prestano la loro opera per produzioni nazionali e internazionali. Civita è un paese a strapiombo su due valli con nessun centimetro a separarlo da un abisso alto centinaia di metri e che anno dopo anno era destinato a franare verso il basso.In effetti così è accaduto per secoli. Un paese destinato a morire sotto i colpi di frane ed erosione che sta resistendo con tutte le forze e anzi sta rinascendo grazie alla forza dei suoi abitanti e al grande flusso di turisti che arrivano da ogni parte del pianeta. E’ Cività di Bagnoregio la “città che muore” così come venne definita nei decenni scorsi proprio perché la forza della natura non le dava scampo. E’ invece Civita è rimasta aggrappata a una piccola porzione di territorio con case e giardini a strapiombo sulle valli che la circondano. Una vista surreale, da brividi, condivisa da soli 11 abitanti e oltre un milione di turisti all’anno. Una rinascita dalla morte sicura che sta diventando simbolo di come, a volte, l’ingegno umano e la voglia di non cancellare il passato abbiamo la meglio anche su Madre Natura. Così Civita di Bagnoregio, in provincia di Viterbo nel pieno dell’Etruria, da “città che muore” è diventata la “città che non vuole morire” e anzi sta avendo un incredibile rinascita. A parlarne gli esperti, che sono arrivati in soccorso del piccolo borgo laziale, e i pochi abitanti che con coraggio e grande attaccamento la abitano ancora.