Da oggi entra in vigore il nuovo set di norme UE sull’IVA per garantire una riduzione dei costi di compliance per gli operatori del mercato unico europeo (in particolare le PMI), semplificando il commercio elettronico transfrontaliero, e contribuire a ridurre il divario tra l’IVA prevista e quella effettivamente riscossa
Roma 1 luglio 2021
Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato l’informativa periodica “Attività Internazionale”, una analisi approfondita sulle misure economiche adottate in ambito europeo ed internazionale per contrastare la pandemia.
Con il via libera della Commissione europea al piano nazionale per la ripresa e la resilienza dovrebbe arrivare il rilancio economico per l’Italia. In particolare dopo l’approvazione, Il nostro paese riceverà i primi pagamenti nel mese di luglio con una tranche di circa 25 miliardi di euro, corrispondenti al 13% dei 191,5 miliardi di euro totali previsti, tra sovvenzioni e prestiti a fondo perduto.
Inoltre, con una dotazione di 243 miliardi di euro, il Parlamento europeo ha approvato il nuovo Fondo regionale e di coesione integrato, con l’obiettivo di contribuire non solo alla ripresa economica, ma anche di garantire un sistema sanitario pubblico più resiliente e di fornire sostegno in settori chiave, quali cultura, turismo sostenibile e trasformazione digitale. La parte destinata all’Italia ammonta a oltre 23 miliardi di euro.
Attenzione puntata dei commercialisti sul nuovo set di norme UE sull’IVA che entra in vigore oggi. Un ulteriore pilastro della strategia della UE per il mercato unico digitale europeo. L’obiettivo della nuova normativa è quello di garantire una riduzione dei costi di compliance per gli operatori del mercato unico europeo (in particolare le PMI), semplificando il commercio elettronico transfrontaliero, e contribuire a ridurre il divario tra l’IVA prevista e quella effettivamente riscossa.
Il 24 giugno, la Commissione europea ha annunciato la seconda tornata di investimenti diretti in capitale proprio attraverso il fondo del Consiglio europeo per l’innovazione (CEI). Dal suo avvio nel 2020, il Fondo CEI ha già approvato 111 investimenti in start-up e piccole e medie imprese (PMI) altamente innovative, per un totale di oltre 500 milioni di euro per espandere innovazioni pionieristiche in settori quali la salute, l’economia circolare e l’Internet delle cose. Questa seconda tornata include 69 nuovi investimenti che vanno a costituire una solida base per il fondo CEI nell’ambito di Orizzonte Europa, che dovrebbe investire oltre 3,5 miliardi di euro nei prossimi sette anni.
Secondo il quarto bollettino annuale pubblicato dalla BCE, l’economia dell’area euro sta gradualmente ripartendo, con un miglioramento atteso per il secondo semestre di quest’anno, permangono tuttavia incertezze dovute soprattutto al diffondersi delle varianti, per questo c’è ancora bisogno di una politica monetaria accomodante ma anche di politiche di bilancio nazionali che continuino a fornire sostegno a famiglie e imprese.