Il pentito Giovanni Brusca, l’ex boss di San Giuseppe Jato, ha lasciato il carcere qualche tempo fa. Ha finito di scontare la pena e da oggi l’ex killer di Cosa nostra che il 23 maggio 1992 – stando alle sentenze dei giudici – azionò il telecomando per la strage di Capaci è un uomo libero. Brusca, adesso, potrà rifarsi una vita. Come? In una località segreta – che conoscono soltanto gli uomini del servizio di protezione – e in compagnia del figlio 30enne con il quale ha sempre mantenuto i rapporti. Brusca dovrà restare in Italia per almeno altri quattro anni: sarà in libertà vigilata e lo Stato si farà carico di ogni sua spesa. Dagli oneri sanitari a quelli dell’abitazione in cui andrà a vivere. Lui, però, dal canto suo, non potrà allontanarsi dal nostro Paese per nessun motivo.
Numerose sono state le reazioni di sdegno e rabbia in merito alla libertà del pentito di mafia. Interessanti, le parole dell’avvocato Gioacchino Genchi, tra i massimi esperti di intercettazioni telefoniche in Italia…
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