I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze, nell’ambito di un’operazione coordinata dal Procuratore della Repubblica di Livorno, hanno dato esecuzione a un provvedimento del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Livorno che ha disposto il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie, anche per equivalente, fino alla concorrenza di circa 5 milioni e mezzo di euro, in gran parte detenuti all’estero.
I reati contestati sono il riciclaggio transnazionale di proventi illeciti nonché il ricorso fraudolento alla procedura dello “scudo fiscale” dell’ultima Voluntary Disclosure.
L’attività di indagine, diretta dal Procuratore della Repubblica di Livorno in collaborazione con il membro nazionale italiano di Eurojust ed il relativo Desk in sinergia con l’Autorità giudiziaria del Liechtenstein, e sviluppata dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Firenze, ha messo in luce un risalente percorso ritenuto dagli inquirenti come teso a ostacolare l’identificazione della provenienza delle ingenti disponibilità finanziarie, da ultimo detenute da una donna in un portafoglio titoli in Liechtenstein e ricondotte al coniuge, un pregiudicato, condannato in un recente passato per fatti di usura.
Il denaro, allocato in Svizzera a partire dagli anni ’90 e poi trasferito nel Liechtenstein da circa quindici anni, è ritenuto dagli inquirenti proveniente dai delitti compiuti dal soggetto pregiudicato e da un trasferimento fraudolento di valori.
In più occasioni era stato tentato il rientro del patrimonio finanziario in Italia, senza successo e gli approfondimenti condotti dalle Fiamme Gialle del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Firenze, arricchiti con significativi elementi di analisi sviluppati dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Roma, hanno consentito al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Livorno, su richiesta della Procura della Repubblica, di adottare il decreto di sequestro finalizzato alla confisca, anche per equivalente, delle disponibilità finanziarie detenute sul territorio estero del Liechtestein, nonché di ulteriori beni in Toscana.
La rilevante attività di sequestro di livello internazionale è stata portata rapidamente a termine grazie alla proficua cooperazione tra le Autorità Giudiziarie italiana e del Liechtenstein, a seguito dell’attivazione rogatoriale da parte della Procura della Repubblica di Livorno, e all’efficace e immediata assistenza internazionale del Desk italiano di “Eurojust”, l’Unità di cooperazione giudiziaria dell’Unione Europea.