Intervista a Marzia Bilotta, Presidente de “Il Salotto Think Tank”
Marzia Bilotta, lei è la Presidente de “Il Salotto Think Tank”. Come le è venuta l’idea?
Lo scorso giugno stavo prendendo un aperitivo con alcuni miei carissimi amici, accomunati tutti da una lunga esperienza nel settore delle relazioni pubbliche e private. Eravamo appena usciti dalla prima ondata della pandemia. Un periodo interminabile, dove le persone e le idee erano rimaste forzatamente richiuse fra le mura di una casa. Bisognava reagire. Inventarsi qualcosa. Lì, sorseggiando un aperitivo, abbiamo pensato che sarebbe stato bello dare il nostro contributo a un mondo che, dopo la paura, aveva voglia di ripartire. E’ nata così l’idea di dar vita a qualcosa, che rinverdisse, rinnovandolo, il rito dei salotti romani. E’ nato lì il nostro Think Tank, con me nella veste di Presidente, Maria Fiorenza Di Gosta e Giuseppe Rizzi in quelle di Vicepresidente e segretario generale.
Un salotto presuppone degli invitati.
Sarà un platea selezionata di soci e di invitati. Il nostro “Salotto” non ha preclusioni ideologiche. Sarà aperto a tutte le persone che hanno voglia di mettere in circolo le loro idee, discutendone e approfondendole con altri. La cornice itinerante, scelta pensando al tema di ogni singolo evento, sarà informale e rilassata come si dice ad ogni salotto che si rispetti.
Vi siete in qualche modo ispirati a qualche precedente illustre riavvolgendo il nastro della storia?Sì. Il caleidoscopio della memoria ci ha riportato ad antiche e più recenti suggestioni. Abbiamo evocato la Parigi del Seicento, quando la marchesa Madamde Rambouillet radunava, attorno a sé nella famosa “camera azzurra”, politici, filosofi, letterati, esponenti di tutte le classi sociali, dando vita a quella che oggi chiamiamo opinione pubblica. Una storia pluricentenaria che ha trovato un’emulazione proprio a Roma, con il celeberrimo salotto di Maria Angiolillo, talmente importante da essere ribattezzato la “quarta Camera” e che ha visto sfilare, fra le sue mura, alcuni tra i più importanti protagonisti della storia repubblicana.
“Il Salotto” punta a rinverdire quei fasti con un programma di eventi, in grado di coniugare impegno e leggerezza, con un occhio particolare alla città di Roma, per farne il fulcro del rilancio del Paese nell’epoca post- Covid.
Pensate anche ad eventi a tema?
Abbiamo già una scaletta che, anche per ragioni anche scaramantiche, non vogliamo anticipare. Ci saranno eventi per tutti i gusti e tutte le stagioni. L’idea è quella di un circolo delle idee e delle opportunità, che riunisca nello stesso salotto personaggi affermati ed aspiranti tali, come, ad esempio, i giovani che ragionano già in grande. Avevamo in mente alcuni eventi in vista delle elezioni, che dovranno scegliere il Sindaco di Roma. Ed altri, che radunavano nelle stesse salotto personaggi provenienti da mondi diversi come, per fare solo un esempio, Massimo D’Alema e Bruno Vespa, uniti dalla comune passione per la produzione del vino.
Insomma pronti a partire. Che cosa vi frena?
Solo questa maledetta pandemia. Un salotto virtuale, secondo noi, non ha senso. Le persone si devono incontrare. All’insegna della leggerezza, dell’ottimismo e del buonumore. Nel nostro think tank non ci sarà tempo e spazio per la noia. Vogliamo creare un appuntamento ricorrente, una piccola tribuna di qualità per l’Italia, che vuole ripatire. Accendendo il motore della corsa a al futuro. Un futuro senza pandemia. Il futuro dell’Italia che risorge.