
Il panorama politico milanese al quale si affacciano “con voglia di nuovo” sempre più liste civiche pare voler uscire dallo stagno.
La novità più rilevante “della politica” pareva essere il riaffacciarsi sulla scena meneghina del Partito Liberale Italiano che, come le civiche, si è subito proposto come interprete delle esigenze “di largo consumo” in città.
Intento da subito condiviso, con simpatizzanti, attivisti e l’indiscusso leader di Sosteniamo Milano, Massimo Emanuelli, e che ha già prodotto un documento programmatico base sul quale i due movimenti hanno avviato e stanno, covid permettendo, conducendo trattative e confronti con altre forze civiche e “politiche minori” in città. Obiettivo è costituire una vera coalizione di centro moderata, ben radicata nel tessuto sociale milanese, anche se di nomi al momento non si parla vista la volontà di trovare un vero accordo innanzitutto sul programma.
Ed ecco invece arrivare, come un fulmine a ciel sereno, l’ambiziosa autocandidatura a Sindaco, anche se proposta come disponibilità, per l’area di centro destra di Gianni Rubagotti, presidente dell’ associazione di iniziativa radicale Myriam Cazzavillan, un radicale alla maniera di quel Marco Pannella che proprio a Milano nell’ultimo dopoguerra fu tra i fondatori della Gioventù Liberale Italiana.
“E’ una candidatura laica, sicuramente di centro destra e, Rubagotti, oltre che un grande conoscitore della realtà milanese, è da sempre uomo delle libertà, il perfetto antagonista del sindaco uscente Sala che invece potremmo definire uomo delle regole inutili e delle imposizioni fuori dalla realtà a cominciare da quelle sul traffico – dichiara il segretario regionale del PLI Zecchillo – Gianni Rubagotti è da sempre in ottimi rapporti con i rappresentanti milanesi del PLI e potrebbe essere un ottimo candidato sindaco anche per i civici a cui ci sentiamo particolarmente vicini anche a Milano. Anche con lui, come con tutti gli altri movimenti con cui ci stiamo interfacciando, il confronto e l’eventuale accordo sarà sulla condivisione di un programma che veda un Comune sempre meno imprenditore, con imposte locali ai minimi e davvero attento alle richieste di cittadini ed imprese.”
Forse non sono così lontane le prossime amministrative di Milano, ma quel che pare è che se ne vedranno e sentiranno tante, tutte più o meno belle, ma solo al momento della scadenza della presentazione delle liste se ne capirà qualcosa.