Termina oggi l’intervento di MSF a Lampedusa, iniziato due mesi fa per affiancare le autorità sanitarie locali durante gli screening medici agli sbarchi nel rispetto delle misure anti-Covid. 5.795 le persone assistite in 226 sbarchi: per l’80% le imbarcazioni erano partite dalla Tunisia, mentre il 43% delle persone sbarcate proveniva dalla Libia, spesso a bordo di imbarcazioni fatiscenti.
Durante le attività, il team sull’isola è arrivato a definire meccanismi che segnalano ai medici dell’hotspot i casi più urgenti da seguire. MSF sottoporrà alle autorità competenti una serie di raccomandazioni per rafforzare i protocolli di sorveglianza sanitaria e identificazione delle vulnerabilità agli sbarchi e favorire il coordinamento tra i vari attori coinvolti.
“Riteniamo fondamentale che questo sistema di identificazione e segnalazione dei casi vulnerabili sia mantenuto per garantire continuità assistenziale e non si perda per le eccessive rotazioni del personale sanitario assegnato agli sbarchi o per l’assenza di mediatori interculturali al triage, fattori che non garantiscono la continuità delle buone prassi acquisite” dichiara Elisa Galli, responsabile dei progetti MSF in Sicilia.