Covid-19 Ci eravamo meravigliati nel vedere le immagini dei robot azionati da remoto, che grazie a una telecamera a infrarossi, una termocamera, un dispositivo audio e un sistema di allarme luminoso, individuavano e interagivano con i passanti che presumibilmente violavano i divieti previsti dalle misure di contenimento del virus, riducendo così la presenza fisica degli agenti di polizia nelle strade e il rischio di possibili contagi tra appartenenti alle forze dell’ordine e alle forze armate.
Dopo i robot-agenti, ecco che arriva l’ultima novità, il “Treno della vita”, progettato da team di ingegneri locali che ha deciso di trasformare i compartimenti e i carri di un treno passeggeri, realizzando un ospedale da campo mobile in grado di accogliere pazienti con Covid-19 in aree svantaggiate all’interno della Tunisia.
L’ingegnere Hatem Bounaoues, ha evidenziato come il “Treno per la vita”, così come lo ha battezzato, sarà dotato di tutte le attrezzature mediche necessarie, un’unità di terapia intensiva, un laboratorio di analisi e una farmacia.
La struttura, che dovrebbe essere operativa tra una settimana, si avvarrà anche di un robot per ridurre al minimo il contatto tra il personale a bordo e i pazienti. Il treno, inoltre, durante il suo viaggio per fornire assistenza e strumenti di screening alle regioni svantaggiate, sarà accompagnato da un drone.
La Tunisia, che deve far fronte alla penuria di ospedali attrezzati di terapia intensiva nelle regioni più svantaggiate, nonostante il basso numero di casi registrati del virus, ha da subito imposto rigide misure di contenimento dei contagi, prevedendo l’arresto per eventuali casi di violazione. Ai primi di aprile, infatti, la polizia tunisina aveva annunciato l’arresto di 1031 persone per aver violato le restrizioni imposte a metà marzo, ai quali faceva seguito l’arresto di altre 197 persone per aver violato la limitazione dei movimenti nei luoghi pubblici.