Aumentati notevolmente questa settimana i casi di contagio in Africa. Oltre 5.200 a oggi i positivi in 47 Paesi. L’Organizzazione sta diffondendo messaggi salvavita in Sudan, in particolar modo nel Nord Darfur e nel Kordofan, dai veicoli, con gli altoparlanti, dalle radio, via sms, anche attraverso l’animazione di gruppi teatrali.
Una flotta di veicoli di Save the Children equipaggiati con altoparlanti e insegne si è spostata questa settimana nel Nord Darfur e nel Kordofan in Sudan, condividendo messaggi sul lavaggio delle mani, sul distanziamento sociale e su altre misure per prevenire la diffusione di COVID-19.
Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, ha reclutato un gruppo teatrale locale per dare vita e animazione ai messaggi, che vengono anche riprodotti da radio locali e altoparlanti fissi.
Di fronte a un ospedale nel Kordofan, Save the Children ha effettuato dimostrazioni sul distanziamento sociale mentre distribuiva volantini sulla prevenzione. I team hanno inoltre affisso striscioni sui muri e trasmesso messaggi dagli altoparlanti.
L’Organizzazione sta inoltre collaborando con Zain-Sd, la società di telecomunicazioni con il più alto numero di abbonati nel Paese, per inviare nei prossimi giorni tramite SMS messaggi di sensibilizzazione sul COVID-19 in Sudan, che raggiungeranno cinque milioni di persone entro la fine della prossima settimana.
La messaggistica mobile fa parte di una serie di attività che si svolgono in Sudan per prevenire la diffusione di COVID-19, poiché i casi sono aumentati notevolmente in tutta l’Africa questa settimana. A oggi ci sono stati più di 5.255 casi confermati in almeno 47 paesi in Africa, tra questi il Sudan ha riportato sei casi, inclusi due decessi.
Save the Children sta lavorando a stretto contatto con il Ministero della Salute sudanese per distribuire mascherine e disinfettanti per le mani a tutte le strutture sanitarie della regione e per istituire centri di isolamento per affinchè i contagiati dal virus possano riprendersi a distanza di sicurezza dal resto della comunità.
“I nostri team stanno intensificando la sfida al COVID-19 e lavorano 24 ore su 24 per garantire ai bambini e alle loro famiglie le informazioni giuste per rimanere sani e salvi. Questo è uno sforzo enorme, in alcune delle parti più remote del Sudan, e i risultati finora raggiunti sono ottimi. Ma c’è ancora molto da fare. In Africa e nel mondo, informazioni accurate e adeguate all’età sono la chiave per la prevenzione, eppure in così tanti posti ancora questi messaggi non arrivano. I bambini e le loro famiglie devono capire come si diffonde la malattia, avere informazioni veritiere e conoscere le pratiche che possono adottare per mantenersi al sicuro” ha dichiarato Arshad Malik, Direttore Generale di Save the Children in Sudan.
Save the Children esorta tutti i governi a prendere ulteriori misure per garantire che le giuste informazioni raggiungano le comunità vulnerabili, prima che il numero dei casi salga a livelli potenzialmente schiaccianti, tra cui misure pratiche come garantire a tutte le comunità l’accesso a forniture sanitarie di base come acqua e sapone, nonché una guida appropriata su come usarli per arrestare la diffusione del virus; condividere con le comunità informazioni accurate sulla prevenzione, appropriate all’età e a misura di bambino; garantire che i bambini e le famiglie siano consapevoli della necessità di praticare il distanziamento sociale e di evitare riunioni di massa nei punti di aggregazione come luoghi di lavoro, mercati o altre aree; sviluppare e lanciare campagne di informazione pubblica chiare e adatte ai bambini per fornire loro e alle famiglie le informazioni di cui hanno bisogno per proteggersi dalle infezioni; garantire l’accesso all’istruzione per tutti i bambini, anche se le scuole sono chiuse, ad esempio mediante l’apprendimento a distanza online o via radio; combattere la disinformazione sul COVID-19 che può aumentare l’ansia e il disagio tra bambini e adulti.
Save the Children sta realizzando questo lavoro con il sostegno dell’Ufficio della Protezione civile e degli aiuti umanitari (ECHO) dell’Unione europea e dell’Ufficio di assistenza in caso di calamità estera degli Stati Uniti (OFDA). Questi sforzi di prevenzione e risposta sono volti a sostenere il Ministero della Sanità sudanese.