di Agostino Spataro
COVID 19: confronto fra i casi accertati in Italia n. 7.375 (su 60 milioni di abitanti) e nelle tre Americhe n. 257 (su oltre 1 miliardo di abitanti.)
In questi giorni di auto consegna in casa ho cercato di documentarmi su taluni aspetti relativi alla diffusione del coronavirus COVID 19 in Italia e in alcune regioni del mondo, in special modo in quelle dell’emisfero sud, con particolare attenzione ai Paesi del Sud America. *
Una ricerca empirica, meramente statistica e senza pretesa alcuna, per tentare di capire se e come il dato climatico potrebbe influire sulla diffusione del contagio.
Per altro, tale ipotesi è stata affacciata da alcuni scienziati, ma senza un seguito appropriato.
Chiarisco che non desidero associarmi alla schiera di tuttologi che pontificano sul virus, ma solo auspicare un approfondimento da parte di chi ne ha le competenze e le responsabilità.
Sperando nella imminente primavera.
La ricerca potrebbe estendersi anche ad altre realtà dell’emisfero Sud del Pianeta. Restando al confronto fra Italia e Sud America si nota che fra le tante diversità esistenti c’é ne una che, in questa emergenza globale, potrebbe fare la differenza : la temperatura.
Poiché mentre in Italia (e in genere nell’emisfero Nord, contenente la Cina) siamo in inverno, laggiù sono in estate con una temperatura media attestatasi intorno ai + 30 gradi C.
E’ bene sottolineare che il confronto avviene fra i casi accertati in Italia e nelle Americhe (Nord, Centro e Sud) * ossia fra un Paese di 60 milioni di abitanti e le tre Americhe con oltre 1 miliardo di abitanti.
Confronto impari. Poiché mentre in Italia, secondo il bollettino della Protezione civile dell’8 marzo 2020 (vedi sito sotto), sono stati registrati 7.375 casi e 366 morti, nelle Americhe- secondo la direttrice dell’Ops (Organizzazione panamericana della salute- aggregata all’Oms) i casi, in gran parte importati, al 6 marzo 2020 sono 257, suddivisi per 10 Paesi e 4 territori regionali.**
** “Situation as of 6 March 2020 – Hasta la tarde de hoy, se confirmaron 257 casos en diez países y cuatro territorios de la región (Argentina, Brasil, Canadá, Chile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Guayana Francesa, Martinica, México, República Dominicana, Estados Unidos, San Bartolomé y San Martín). I morti sono stati 11, tutti negli Usa, in Washington (10) and California (1).
Fermi restando gli esiti degli studi e degli interventi sulle aree specifiche di contagio (alcune regioni settentrionali), anche per l’Italia (almeno fino all’8 marzo) si potrebbe configurare una probabile influenza del fattore climatico. Vedi dati tabella sotto. http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_5351_0_file.pdf
* Da notare che fra le due realtà esistono differenze sfavorevoli ai Paesi sudamericani, soprattutto fra i sistemi sanitari: quello italiano ritenuto uno dei migliori al mondo e quelli sudamericani che lasciano molto a desiderare. Tranne il sistema sanitario di Cuba che, nonostante l’odioso e lunghissimo boicottaggio degli Usa, si è dimostrato uno dei migliori del mondo, anche in questa drammatica vicenda del COVID 19 dandone prova sul campo ossia operando, con successo, nelle regioni infestate della Cina con una rara, solidale ed efficace capacità d’intervento.
** L’occasione è utile per ricordare che vi sono 3 Americhe oppure UNA contenente 26 Stati sovrani, fra i quali gli Stati Uniti d’America.
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