
Siamo a quota 21 giorni!
Il Senatore Lello Ciampolillo (M5S) ha trascorso anche la notte di Capodanno accanto all’amatissimo ulivo, in quella che ormai è divenuta la sua “residenza parlamentare”.
Xylello fastidioso, questo il nome dell’ulivo, ha avuto la fortuna di essere entrato nel cuore del Senatore, noto per le sue battaglie Vegan e per quelle ambientaliste.
“Stop alla frode Xylella” inneggia uno dei tanti striscioni.
Il dubbio in effetti sorge, dal momento che l’albero (catalogato come “infetto” nel 2017) gode di ottima salute, non mostra alcun segno di disseccamento e non ha neppure contagiato i suoi vicini.
Eppure per lui è scattato il provvedimento di urgenza, tanto che la nuova Finanziaria 2019 prevede tra le altre cose, proprio l’abbattimento dei secolari.
Ma di quale urgenza parliamo?
Può esservi urgenza “infinita” per un albero che resiste al batterio da oltre un anno?
O si tratta di una “frode” (come recita la frase dello striscione), studiata a tavolino per destabilizzare l’economia agricola pugliese, speculare e tentare di avvelenare la Puglia (in modo da lasciare libero campo alla Monsanto che nel 2008 ha rilevato l’azienda brasiliana Alellyyx S.A)?
Il tarlo del dubbio
Nell’ottobre 2010 l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Valenzano (in provincia di Bari) aveva organizzato un convegno dal titolo “Phytosanitary Workshop on the Quarantine Pathogen Xylella fastidiosa” cui avevano partecipato alcuni esperti nordamericani pagati dalle corporation ogm, tra cui la multinazionale Big Pharma.
Nel corso del dibattito si era discussa l’eventualità di dover contrastare un’epidemia di Xylella Fastidiosa con l’eradicamento e l’uso massiccio di fitofarmaci.
Per una strana coincidenza, all’epoca non vi era motivo di organizzare un convegno su un emergenza che in Europa non esisteva…
Il batterio era infatti noto sopratutto in California e da noi non era arrivato!
Tra i partecipanti vi era tale Rodrigo Almeida, ricercatore della Berkeley University, che…pensate bene, nel 2012 era stato premiato dalla Sygenta (azienda che finanzia l’università unitamente a Monsanto e Novartis)
Conflitto d’interessi?
La riposta lascia spazio agli interrogativi, sta di fatto che
per il Senatore, l’albero si può curare evitando pesticidi e attraverso una buona agricoltura biologia.
Come dargli torto?
In Puglia, gli ulivi sono scarsamente curati e si usano in maniera massiccia i disseccanti (in particolare il Roundup della Monsanto contenente glifosate) per avere il “terreno pulito” e poter spazzolare comodamente e i fungicidi (tra l’altro vietati). Inoltre non dobbiamo dimenticare la pioggia di nanoparticolato metallico sversato nel cielo dalla NATO a partire dal 2002.
Questi comportamenti hanno creato un evidente squilibrio e compromesso la salubrità delle coltivazioni, certamente più esposte ad attacchi fungini e batteriosi,
Diversa cosa accade agli alberi che vengono trattati con l’agricoltura biologica.
Essi mostrano infatti lievissimi attacchi o sintomi da disseccamento rapido, che potrebbero essere imputati a cause diverse rispetto al batterio della Xylella.
Ciampolillo non è solo!
Intanto la battaglia del Senatore continua.
A coadiuvarlo nell’impegno civile, numerosi cittadini ed attivisti che da oltre un mese non abbandonano il presidio permanente.
La loro determinazione sta destando l’ira funesta del comitato scientifico della Regione Puglia e del Governatore Emiliano (ma non solo…) che vedono nell’ulivo un untore leviatano, ma per fortuna ci sono loro!
“Non mi muovo da qui finché la Regione non mi garantisce che questa pianta sarà preservata –tuona il Senatore – questo ulivo smentisce molte delle tesi del comitato di Bari, se davvero quindi si tratta di un caso eccezionale propongo che sia studiato e monitorato come merita. Se invece è la prova che con il batterio si può convivere è tempo di rivedere tutte le strategie di gestione della fantomatica emergenza, abbattimenti in primis, e di fare finalmente un passo indietro. Non è possibile perseverare nella distruzione del nostro meraviglioso territorio mettendo in atto strategie infondate scientificamente e dall’impatto sociale, ambientale ed economico devastante”.
La norma prima della finanziaria 2019
Vogliamo precisare che la normativa europea non parla di “eradicazione dell’albero”, ma di “eradicazione degli organismi nocivi”…
Conclusioni
Perché annientare gli ulivi?
Si vuole dare spazio agli impianti fotovoltaici ed eolici?
Si vogliono introdurre piante geneticamente modificate?
Cosa?
Raccontateci una tesi credibile per piacere!