Il Senatore Ciampolillo da diverse settimane ha fissato la sua dimora a Cisternino, ultima roccaforte della difesa ambientalista e della protesta civile.
Si perché, non intende in alcun modo permettere che un ulivo sano (elencato tra gli alberi malati di Xylella) venga abbattuto dalle ruspe degli arroganti speculatori europeisti.
Cosa si vuole fare della Puglia?
Tra infezioni, contaminazioni ed emergenze catastrofiste pensate a tavolino, a pensare male, sembrerebbe che la Puglia del Governatore Emiliano, voglia in qualche modo sfruttare i fondi dell’Unione Europea, ma noi ci guardiamo bene dal fare illazioni e lasciamo al dubbio la sua fluttuante e insolente insinuazione.
Devastazioni su devastazioni
Oltre al Si Tap, ricordiamo che lo scorso 13 febbraio il ministro Martina aveva partorito un decreto incostituzionale che obbligava gli agricoltori pugliesi ad irrorare nei terreni tre pesticidi neonicotinoidi – Imidacloprid, Clothianidin (della Bayer) ,Thiamenthoxam, (prodotto da Syngenta) banditi dal Parlamento europeo il 27 aprile scorso, perché fra le altre cose mettono a repentaglio l’esistenza delle api.
Il decreto del Ministro Martina (Gazzetta Ufficiale 6 aprile), sarebbe stato pensato per contrastare la “Xylella fastidiosa”.
Ma il Senatore Ciampolillo, e non è l’unico a pensarlo, ritiene che la Xylella non vada combattuta a suon di pesticidi, ma con una sana agricoltura biologica.
Utile precisare che nel decreto Martina non si fa riferimento né ad alcuna valutazione di impatto ambientale preventiva né alla “difesa integrata obbligatoria” che sulla base di una direttiva europea del 2009, lo Stato italiano ha recepito con il decreto legislativo 150 del 14 agosto 2012.
Ma c’è di più
Parlavamo della legge di Bilancio e dell’inspiegabile decreto che obbliga l’intervento delle ruspe.
Si tratta di un provvedimento governativo autoritario senza precedenti.
Fa specie che a presentare l’emendamento sia stato il senatore Dario Stefàno del Pd, vista la notoria sensibilità ambientalista della sinistra.
Per evitare fastidiosi fraintendimenti, riportiamo integralmente le sue dichiarazioni:
“Stop alla burocrazia che frena la tutela del territorio, ma anche agli alibi. Poniamo fine ad un paradosso, che rendeva ancora più difficoltosa una condizione già resa tragicamente complicata dall’epidemia Xylella”. Così il senatore Dario Stefàno (PD) annuncia l’assorbimento nella manovra al voto dell’emendamento, a sua firma, che prevede la deroga al decreto del Mipaaf del 23 ottobre 2014 “Istituzione dell’elenco degli alberi monumentali d’Italia e principi e criteri direttivi per il loro censimento” per le aziende che ricadono nelle zone infette (di cui alla Decisione di esecuzione UE2018/927 del 27 giugno 2018).
“Una battaglia politica personale – commenta Stefàno – che ha saputo resistere e avere la meglio anche rispetto alla scelta di un maxi emendamento, per niente discusso e sottoposto ad una fiducia frettolosa. Per fortuna avevamo fatto un lavoro preparatorio importante in Commissione che, grazie all’interlocuzione senza soste con il vice ministro Garavaglia, ci consente di consegnare alla Puglia uno strumento in più per contenere la diffusione della Xylella. Un regalo di Natale che voglio dedicare a tutti gli agricoltori pugliesi che riempiono di orgoglio la nostra identità”.
A cui si associa anche l’ulteriore stanziamento di 6 milioni di euro per il prossimo triennio del fondo per i prodotti cerealicoli, olivicoli e lattiero-caseari, da destinare al reimpianto con piante tolleranti o
Interessante anche la dichiarazione dell’ assessore regionale all’ agricoltura Leonardo Di Gioia, un trasformista che secondo il “rivale” Agostonaggi avrebbe “usato i partiti come taxi” (ex Alleanza nazionale, ex Pdl, Pd).
“E’ stato approvato l’emendamento che ho presentato alla legge finanziaria regionale grazie al quale, con una deroga ai vincoli forestali, ambientali e paesaggistici, si facilitano gli espianti in zona infetta da Xylella fastidiosa della Piana degli ulivi monumentali e si favorisce la movimentazione di piante dei vivai nella stessa area. L’articolo prevede che anche le piante secolari della Piana della zona infetta possano non essere abbattute ma recuperate con innesti di varietà resistenti. Tale facoltà non è consentita per le piante monumentali infette della Piana situate in zone di contenimento o cuscinetto, per le quali non possono che vigere le regole della quarantena e, di conseguenza, l’obbligo di espianto.
Con la norma si intende semplificare gli espianti, favorire i reimpianti in zona infetta, tutelare il più possibile l’inestimabile patrimonio olivicolo e, naturalmente, facilitare la ripresa delle attività imprenditoriali agricole e vivaistiche.
È un ulteriore tassello in sede di manovra finanziaria che è inserito nell’ampia normativa che regolamenta la gestione della batteriosi. Stiamo continuando a lavorare in ossequio alle indicazioni che ci vengono da Bruxelles e secondo i canoni che la scienza ci impone. E siamo anche fiduciosi per via delle risorse che presto ci arriveranno dal Ministero, con le quali si definiranno azioni di ristoro per gli olivicoltori”._____
Conclusioni
I disegni del Senatore Ciampolillo, che ha conferito una sorta di “immunità parlamentare” all’albero, potrebbero essere vanificati in queste ore da questo disegno legge liberticida ed ecocida.
Così, mentre i signori della devastazione si abbuffano con i loro familiari in questi giorni di festa, il Senatore Ciampolillo e gli attivisti continuano a presidiare il loro alberello a Cisternino.
Due camper, il freddo delle notti e il caldo dell’amore.
Se non è questo il puro spirito natalizio?