
Il Senatore Lello Ciampolillo (M5S) continua a condurre la sua feroce battaglia contro gli speculatori, o meglio i burattini manovrati dall’alta finanza, che vogliono ad ogni costo abbattere un ulivo pugliese apparentemente non affetto dal batterio della Xylella.
Per scongiurare l’eradicazione coatta, l’onorevole ha persino eletto la sua residenza parlamentare a Cisternino, conferendo così una singolare “immunità parlamentare” alla pianta, ma la notte scorsa, durante l’approvazione della legge sul bilancio, è stato varata una norma di legge che prevede l’abbattimento degli alberi secolari.
Cosa succede?
A spiegarlo egregiamente è il Senatore stesso che sulla sua pagina Facebook scrive ““Questa legge di bilancio è di certo il frutto di un lavoro di compromesso tra due forze profondamente diverse che, vorrei ricordare a tutti, si sono presentate alle scorse elezioni con due programmi completamente differenti.
Per senso di responsabilità, in questa difficile fase politica, anche nel rapporto con la Commissione europea, il parlamento è chiamato a rinunciare ad essere luogo di confronto e dibattito democratico per le esigenze di bilancio della Nazione.
Vorrei però capire cosa possa c’entrare con tutto questo la previsione con cui si dà il via libera, senza alcun dibattito parlamentare, ad una norma di legge che autorizza l’eradicazione degli olivi secolari della mia Puglia. È un atto gravissimo, di inaudita slealtà politica, un atto arrogante di un ministro leghista che pensa di venire a dettare legge in Puglia e di distruggere il nostro patrimonio ambientale per soddisfare gli interessi illeciti dei soliti noti.
Cosa c’entrano i nostri olivi con la legge di bilancio?
Chi ha fatto questa furbata dovrebbe solo vergognarsi.
Il Ministro leghista dell’agricoltura, non più tardi di qualche giorno fa, aveva annunciato un dibattito parlamentare sull’argomento.

Comprendo che si abbia paura del confronto, specie quando gli argomenti sono deboli come quelli portati avanti da chi pensa di risolvere il problema della Xylella tagliando centinaia di migliaia di alberi, in gran parte sanissimi.
La scienza ha dimostrato che l’unica cura veramente utile è la buona agricoltura, che consente agli alberi di essere resistenti al batterio.
Mi rendo conto del perché si abbia tanto timore di affrontare con onestà questo argomento.
L’unica cosa che sembra interessare è quella di mettere le mani sui fondi comunitari per un’ennesima squallida speculazione. E tutto questo devastando il nostro ambiente.
Si usa allora il ricatto della legge bilancio, i sotterfugi e le furbizie tipiche di chi sa di non avere la coscienza pulita. .
Io non accetto ricatti da nessuno e, per quanto nelle mie possibilità e prerogative, continuerò a fare di tutto per difendere la mia terra. Anche il giorno di Natale, nonostante la febbre e il freddo. E di certo non venderò mai la mia dignità e quella della mia gente per la ribalta di una diretta Facebook”.
Dove sta la verità?
Si può convivere con il batterio?
Oltre al Senatore ed ai suoi colleghi De Bonis e Cunial, che nei giorni scorsi hanno sostenuto la battaglia di Ciampolillo, (gli stessi a settembre sono stati gli unici penta stellati a sottoscrivere una denuncia anche sul gasdotto Tap) altri studi si sono concentrati sulla possibilità di curare gli alberi affetti dalla Xylella.
Su tutti, ricordiamo quelli condotti dal ricercatore Marco Scortichini, il batteriologo che ha proposto una cura per la Xylella a base di rame e zinco.
Tesi sposata dai tre Senatori, convinti che alle ricerche sperimentali sui campi “dovrebbe andare tutto il nostro supporto politico ed economico”.
“Per questo”- continuano i parlamentari- “siamo pronti a sostenere qualsiasi iniziativa atta a finanziare quella Scienza che in questi anni ha preferito lavorare per salvare il nostro incredibile patrimonio olivicolo. Una Scienza spesso abbandonata dalle Istituzioni e denigrata da molti politici e associazioni di categoria, ma sorretta dai fatti e da tutti coloro che vedono nell’agricoltura sostenibile, nel Made in Italy di qualità e nella sovranità alimentare l’unica strada degna di essere percorsa”.
L’esposto alle Procure non basta
Utile ricordare che il Senatore Ciampolillo, appoggiato da Sara Cunial e Saverio De Bonis, qualche giorno fa aveva inviato un esposto alle Procure di Roma e Brindisi in merito alla “gestione della vicenda Xylella”.
“Sulla cosiddetta emergenza Xylella – dicono – l’unica emergenza che dura 10 anni, gli errori, le omissioni e le frodi sono ormai evidenti. Chiediamo perciò alla Magistratura, che già si è mossa su questa faccenda, di fare definitivamente chiarezza appurando, qualora vi siano, le responsabilità di chi pur avendo l’importante compito di vigilare, gestire e tutelare quel territorio ha permesso che si compisse e che ancora oggi si compia tale scempio paesaggistico, culturale ed economico, a danno non solo della Regione Puglia e dei suoi abitanti ma di tutta la collettività”.
Adesso aspettiamo la prossima mossa