La lite, oramai cronica tra Cinquestelle e Salviniani non accenna a placarsi né sembra che una soluzione comune stia per essere raggiunta sugli argomenti della “manovra” e dei suoi particolari. Piuttosto sembra che i litiganti abbiano cominciato a rendersi conto che sia il loro litigare all’interno del Governo, sia l’arroganza nella quale hanno finora gareggiato nell’opporsi alle regole europee, rischia di metterli di fronte ad un baratro anche in fatto di consensi e di tolleranza dell’elettorato, oltre quello che stanno preparando per tutto il Paese.
Nuovi argomenti, nuova fase. Questa dovrebbe essere la via d’uscita per questa assurda ed intollerabile bagarre.
Ma già sono cominciate le liti sui nuovi argomenti, sulle nuove questioni che dovrebbero affrontarsi.
A questo punto è lecito domandarsi se la lite perpetua ed insanabile nell’ambito di quella che oramai è persino ridicolo definire “alleanza” di Governo sia la conseguenza di effettive disparità di vedute sulle questioni in discussione e se la lite sia il vero obiettivo e se lo scopo vero delle opposte prese di posizione sia quello di mostrare i muscoli e la mancanza di remissività e far apparire irrisolvibile il contrasto.
Situazioni del genere non sono del tutto nuove. Ma si sono manifestate improvvisamente, quando le alleanze avevano fatto il loro tempo e si era deciso di uscirne, facendo cadere i Governi che su di esse si reggevano.
Oggi, invece, si direbbe che un accordo tra i due partiti vi sia e vi sia stato solo nell’affrontare le questioni per mostrarsi in disaccordo.
Ciò di contro serve, almeno come un alibi, a molti che, di fronte alle più assurde baggianate di Governo e Maggioranza, vanno dicendo di aver fiducia nel bilanciamento garantito dal loro rissoso dissenso.
Ciò rende tutt’altro che fantastica l’ipotesi che il proposito dei contendenti sia, in fondo, quello di suscitare proprio clamore sul loro dissenso.
Un programma che sia quello del disaccordo e della rissa tra coloro che la sostengono è sicuramente il massimo del grottesco.
Ma, ripetiamo c’è chi, in fondo, confida proprio nell’accapigliarsi di leghisti e cinquestelle. Non è quindi da escludere che non facciano che litigare ed accapigliarsi per tranquillizzare la gente. Quello che vede nelle loro risse una garanzia. La garanzia che non si giunga, in caso di accordo facile, al peggio. Ognuno si tranquillizza come crede.
Mauro Mellini