Antonin Artaud è stato un grande ricercatore di linguaggio nuovo. Al quale aveva accesso grazie a un sentire schizoide e ad una sindrome psicotica schizofrenica. In epoca non sospetta riuscì, tramite il teatro, a trascendere e negare il medesimo nella accezione esistente.
Questo gli attirò le critiche feroci dei contemporanei (defunto nel 1948) che allora non potevano capirlo.
L’arte non è limitazione della vita, ma la vita è limitazione di un principio trascendente con il quale l’arte si mette in comunicazione con l’oltre (linguaggio superiore).
Uno dei fondamenti del pensiero di Artaud è quello di servirsi del teatro non in quanto tale nel razionale. Artaud utilizza la crudeltà (esempio una retata di polizia) per mettere a punto il suo “Atto Crudele” meccanismo utile per accedere alle emozioni in un mondo di pochi eletti che hanno superato la ragione immersi in un trascendente metafisico.
Quanto sopra oggi ce lo dà in parte, come abbiamo visto nella precedente dispensa, la fisica quantistica, per alcuni aspetti.
La dissociazione vissuta per il teatro ha fatto esprimere Artaud oltre il linguaggio comune seppur teatrale.
Ecco perché è importante per noi che attraverso il linguaggio superiore, cerchiamo tutte le strade per uscire dal linguaggio convenzionale e razionale.
Artaud con il suo teatro della crudeltà ci indica una via importante con la quale generare un’ emozione come porta di uscita dalla prigione del razionale e del linguaggio comune.
Per far saltare il teatro convenzionale Artaud è disposto anche ad uscire dal “Canone Occidentale” pilone basilare della nostra civiltà.
Noi che possediamo le psico dinamiche del profondo possiamo imparare da Artaud sul come uscire dal convenzionale senza scomodare una organizzazione così complessa come il teatro, ma valendoci di un gruppo, di una famiglia, di più amici o di una introspezione che ci aiuti a servirci di tutte le emozioni (forse forti) per poter accedere al linguaggio superiore.
E’ importante come Artaud abbia espresso attraverso alcuni suoi pensieri l’accesso a “LS” esempio lui vedeva nei grandi poemi del passato una trasmissione di energia di quella civiltà alle successive trascurando i fatti.
Artaud si discosta dal sogno, il suo teatro non è inconscio onirico ma lo fa appartenere all’illeggibilità e alla fascinazione magnetica dei sogni. Rifiuta l’interpretazione psicanalitica dei sogni (all’ora non c’era psicanalisi con linguaggio superiore) ma intuiva l’intelleggibilità emozionale quale variante dell’oltre.
Sentiva i geroglifici come ritrovamento del teatro scevro da presente e passato molto migliore del linguaggio fonico. E’ la sua ossessione negativa dare un primato alla parola, e al suo rapporto negativo con se stessa, dalla distruzione del teatro come lo intendeva anche Nietzesche, ciò riusciva a discostarlo dalla affermazione.
Non si dovrebbe esaurire l’azione con l’atto nel tempo della scena.
La dialettica teatrale è sempre contraria al linguaggio superiore perché tiene conto del rifiuto e dell’affermazione.
Per esempio rifiutare la morte come ripetizione è affermare la morte come disperato presente senza riscatto.
Artaud considerava il teatro corrente come azione finta – passata – che non lascia traccia come anche la poesia scritta che una volta recitata dovrebbe essere distrutta.
Anche il teatro della crudeltà è un utopia in quanto Artaud non conosce una ripetizione che non sia IL DOPPIO del senso della vita.
Lui resterà sempre un grande amico/nemico del teatro.
Prof. Dott. Francesco Pesce
Titolare della Cattedra di Psicoterapia Dinamica della I.S.P.
Dottore in Psicologia Clinica
Psicoterapia delle Nevrosi e Psicosi
Dottore in Sociologia
Perito del Tribunale Civile e Penale di Roma
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Prof. Francesco Pesce, psicoterapeuta, coordinatore ONA (Osservatorio Nazionale Amianto), / Sportello di Assistenza psicologica / Psicologica Online
Di Francesco Pesce