“Berlusconi apre il conclave (?!?) per il rilancio di Forza Italia”. “Berlusconi rifonda il partito”.
Questo scrivono i giornali o, piuttosto, “Il Giornale”, che di F.I., quando non è di servizio per la Lega, è l’organo ufficiale.
Berlusconi è sempre rimato nei confronti del “suo” partito, più o meno il patron di una squadra di calcio. Come ogni buon patron calcistico, se le cose vanno male, ma talvolta anche quando vanno bene, sogna successi travolgenti della “sua squadra” se riuscisse a cambiare un paio di giocatori, ad acquistare un attaccante, un difensore, o, piuttosto a cambiare l’allenatore! E quando non ne può più di sognare da solo, indice un “ritiro”, in una località confortevole, della squadra con le riserve e con i comunicati già diffusi alla stampa sportiva sulle voci di trattative per gli acquisti al calciomercato etc. etc.
Che altro sia che non una questione di formazione della squadra, non ci pensa neppure.
Forza Italia è all’opposizione, però è sempre alleata con uno dei partiti del Governo. Che dell’alleanza se ne fotte, salvo ad accettare volentieri qualche invito ad Arcore, dove c’è un ottimo cuoco e buon vino.
E l’alleato-opposto è Capitan Fracassa che fa ottima carriera fracassando anche cose buone. Chi sa se siano le cose buone che tali vengono alla ribalta quando Capitan Salvini le fracassa, ad essere la “piattaforma” comune che l’alleanza, se ci fosse, che Berlusca dovrebbe pure avere.
Ma Berlusconi ha, o ritiene di avere, la sua grande riserva: i moderati. Qualcosa come se lui, patron della squadra, indicasse i suoi, giocatori ed improbabili tifosi, come quelli con la maglia sbiadita.
Forza Italia è all’opposizione, naturalmente “moderata”, e, “moderatamente” Berlusconi ha grandi idee di rimaneggiare la squadra, di scuotere la tifoseria etc. etc. Ma che cosa “modera”, oltre che lo sdegno generale sulla riforma del lavoro o, magari, sulle vaccinazioni ispirate da quelli del Bar dello Sport e quelle delle 5 Stelle?
A leggere i giornali ed “Il Giornale”, non è che se ne cavi molto. Solo che il Cavaliere vuole cambiare, che “ha più di un asso nella manica, parla di una politica del fare contrapposta a quelli delle chiacchiere”.
Il Paese è allibito perché una banda di sciagurati trogloditi si è messa a “fare”, a legiferare, a rottamare quel tanto che ancora funziona. “Moderatamente” Berlusconi lancia l’idea che bisogna “fare”.
Incalzare “l’alleato-opposto” alle battaglie del Centrodestra. Che, poi, magari, il Berlusca gli le spiegherà lui a quel Salvini…
Ed essere pronti! Pronti a che? a fare, “naturalmente”!!
“Anche per questo ho fatto distribuire a tutti il DISTINTIVO di F.I. Bisogna indossarlo con orgoglio”.
Non voglio ricordare, tanto lo sanno tutti, chi abbia inventato quella frase, un’ingiuria, che film, romanzi, hanno diffuso e reso celebre. Frase grammaticalmente strampalata, ma efficacissima.
“Tutto chiacchiere e distintivo”.
La rifondazione di Forza Italia ahimè credo proprio che sia “tutta chiacchiere e distintivo”.
Mauro Mellini